Il piccolo principe
Cari lettori e lettrici, chi di voi,almeno una volta,non ha desiderato di ritornare bambino, per potersi concedere ancora un ultima volta tutti i privilegi di quando non si avevano responsabilità e doveri? Questa settimana vorrei usare questo spazio per fare un salto nel passato, e parlarvi di un libro che, anche se ormai abbastanza vecchiotto, parla appunto dei bambini, ma anche degli adulti(rivolgendosi però soprattutto “al bambino che sono stati”): sto parlando de “Il piccolo Principe”.
Il piccolo Principe è un opera commovente, uno sguardo malinconico nel mondo degli adulti da parte di un bambino, un bambino venuto da non si sa dove, un pianeta lontano, e che cerca appunto di tornarsene a casa per poter ricominciare a occuparsi della sua rosa. Durante il suo ritorno però incontrerà molte persone, ognuna delle quali varrà come pretesto per far riflettere appunto sulle differenze tra il mondo degli adulti e quello dei bambino, mostrando quanto possano sembrare sciocchi molti dei comportamenti degli adulti agli occhi di un bambino (e quanto forse realmente lo siano…).
Il libro può essere letto in due modi diversi: come una favoletta per bambini, un racconto da leggere la sera a tuo figlio prima di metterlo a dormire, oppure come una favola scritta apposta per i grandi: per mostrarci che tutti noi siamo stati bambini, e che vale la pena di ricordarsene ogni tanto, per evitare di cadere schiavi della nostra stessa routine giornaliera, e, forse il concetto più importante di tutto il libro, che l’immaginazione è motore di tutta un’esistenza,e per questo non va mai abbandonata, per quanto possa divenire serio il ruolo che una volta cresciuti arriviamo ad assumere, tanto da farci pensare di non aver più tempo da perdere con la fantasia (“questa è solo la sua cassetta. La pecora che volevi sta dentro, l’essenziale è invisibile agli occhi”).
Per chi non lo avesse fatto quindi, consiglio vivamente a tutti di leggere “Il piccolo principe”:anche se potrà sembrarvi un libro stupido per bambini, in realtà è un racconto scritto per tutti. Soprattutto per i più grandi. Perchè“tutti i grandi sono stati bambini una volta, ma pochi di essi se ne ricordano”
di Simone di Michele