Momenti di trascurabile felicità
Quelle volte in cui mi sono svegliato in piena notte, e ho guardato chi dorme sempre accanto a me, con la complicità delle ore buie. E mi sono chiesto, mentre osservavo il torace gonfiarsi e sgonfiarsi in modo regolare: chi è questo essere umano a cui sto concedendo il mio amore, le mie giornate, tutti questi anni e anche il mio futuro? È l’essere speciale che mi sembra di aver intuito o è un mostro che mi sembra di temere? E poi mi sono girato dall’altra parte e mi sono rimesso a dormire, sollevato. Gli sms dopo le undici di sera che dicono: “dove sei?”, che significano molto di piú di quello che dicono. Il modo in cui i benzinai danno il resto, tutti alla stessa maniera, come se avessero fatto una scuola. Tirano fuori un portafoglio enorme, pieno di banconote stirate e compatte, divise in ordine decrescente: le 100 euro, le 50, le 20, le 10, e 5 euro. Prendono una banconota alla volta, la fanno frusciare colpendola con le dita, e dicono: e sono venti; e sono trenta; e sono cinquanta. Quando le persone che ti stanno facendo vedere le foto si rendono conto all’improvviso e dicono: “e poi le altre sono tutte uguali”, e la smettono. Quando è morto il canarino.
A cura di Mario Parisi