Una luce made in Italy

l1Questa settimana racconteremo la storia di un’azienda Italiana, che ha insegnato al mondo intero la parola design, e che per la prima volta ha dato una “forma” alla luce. È il 1962, l’Italia comincia a raccogliere i frutti del lavoro seminato nel dopoguerra, comincia il boom economico ed il paese è sempre più imborghesito. Sono proprio questi gli anni in cui l’Italia ha una serenità tale da poter dare spazio ai suoi figli più creativi, eredi di un’esperienza tramandatagli dai propri antenati, che hanno reso per tutti i secoli a precedere il novecento, l’Italia capitale mondiale dell’arte e della bellezza. Un’esperienza ed una congenita genialità per quanto concerne l’estetica, che poteva oggi finalmente essere ottimizzata con la tecnologia proveniente da Oltre Oceano. Nasce in quegli anni a Milano la Flos. Un’azienda rappresentata da un logo disegnato da Pino Tovaglia, pioniere della grafica pubblicitaria Italiana, già creatore del marchio Alfa Romeo, e vincitore della palma d’oro per la pubblicità. L’azienda chiama a collaborare Achille e Piergiacomo Castiglioni, dalla cui genialità nasce l’idea della Lampado Arco, divenuta oggi simbolo dell’eccellenza e del design made in Italy. Successivamente comincerà la collaborazione con l’azienda anche da parte di Tobia Scarpa, e col tempo la qualità dei prodotti attrarrà le più prestigiose firme mondiali nel settore del design e dell’illuminotecnica. L’azienda non rinnova di anno in anno il proprio catalogo, ma bensì lo aggiorna, aggiungendo al più nuovi prodotti, ma senza avere la necessità di abbandonare quelli “vecchi”, in quanto ogni singolo prodotto creato nei 50 anni di presenza sul mercato è oggi diventato un classico del design in tutto il mondo, ed assicura all’arredo della nostra casa la presenza di un elemento al di sopra di ogni tendenza ed ogni moda. Tra i pezzi leggendari oltre alla già citata lampada Arco, è doveroso citare il lampadario Taraxacum sempre di Castiglioni, la lampada a pavimento Fantasma e la lampada a soffitto e a muro Ariette di Scarpa, il lampadario 2097-30/50 di Gino Sarafatti.

A cura di  Mario Criscitiello