Vacanza per amanti del vino: tra storia ed eccellenza, per esplorare vigne e cantine
Una meta non solo per gli appassionati di vino, ma per chi ha voglia di immergersi nella natura o di avere una base per esplorare le vicine Udine, Aquileia, e i tanti cammini di pellegrinaggio che attraversano la regione. Anche se naturalmente sarebbe un peccato non concedersi un buon bicchiere di Mon Blanc.
Raso più volte al suolo in una storia di secoli caratterizzata da molteplici invasioni, il castello di Buttrio come lo vediamo oggi risale al ‘600, con la sua torre, i bei soffitti con le travi, le pareti di mattoni a vista. A fianco c’è una villa settecentesca, con un’infilata di stanze in colori chiari e grandi lampadari di Murano al piano terra e le camere per gli ospiti al piano superiore. «Mio padre aveva acquistato la proprietà per i suoi vigneti antichi, per il terroir. Quando ho cominciato ad occuparmi della tenuta, ampliandola fino ai 38 ettari in un blocco unico attuali, la costruzione era in rovina» racconta Alessandra Felluga, signora minuta e chic che assomiglia a Virna Lisi, innamorata del Friuli e dei Colli Orientali.
Friulane di velluto ai piedi, un’attenzione costante ai dettagli che si traduce in squisita arte dell’ospitalità, Alessandra ha ristrutturato e arredato il complesso seguendo il suo gusto personale, trovando nei mercatini e negozi d’antiquariato i mobili di legno scuro, le panche da chiesa, i tappeti che ha accostato a divani e poltrone di velluto e a una profusione di piante verdi. Il giardino, coi suoi pini marittimi e i cipressi, che si confonde in lontananza coi terrazzamenti coltivati a friulano, merlot, malvasia e ribolla, a maggio trabocca di rose e glicine. Quella che era l’antica scuderia ospita la sala voga, c’è una piccola sala fitness con macchinari Technogym, una grande piscina all’aperto, e una casetta di vetro adibita a sauna protetta dagli sguardi indiscreti da grandi cespugli di rose. Si fa colazione, si gusta il vino sulla terrazza protesa sull’anfiteatro delle vigne, nella luce d’oro rosa che rende ancora più belle le montagne innevate all’orizzonte. Si mangia (bene) all’Osteria, con la sua cucina stagionale che recupera le ricette locali, una bella scelta di formaggi e dolci squisiti, come la baklava servita con il gelato. Se c’è un brivido di vento, un accenno di umidità, basta raggiungere l’angolo cozy del camino con il fuoco acceso.
Le degustazioni di vino, ricco di sfaccettature grazie a un terroir molto particolare, di ponca, che permette alle radici di scendere in profondità, e a una sperimentazione e cura costanti, sono condotte da Alessandra, o da sua figlia Maria Vittoria, alla scoperta della finezza, della freschezza della Ribolla, minerale e salata, della palette aromatica del Sauvignon, che qui sa di pesca bianca e pompelmo, dello Chardonnay che, pur non identitario del Friuli, è un grande favorito di Alessandra, del Merlot Marburg con la sua avvolgenza non pesante, ma vellutata.
Un luogo ideale per il relax, ma anche una base perfetta per l’esplorazione di Udine, di Palmanova, per ammirare gli abiti scultura di Roberto Capucci alla Villa Manin di Codroipo, per percorrere i tanti cammini di pellegrinaggio…