EVOLUZIONE DELLA FAMIGLIA: IL RAPPORTO TRA GENITORI E FIGLI
Non c’è alcun dubbio che i rapporti fra genitori e figli, siano profondamente mutati dagli anni ’60 ad oggi, analizziamo più nel dettaglio questi cambiamenti. Nonostante i conflitti che hanno caratterizzato la fine degli anni ’60 e gli inizi degli anni ’70, molte ricerche hanno dimostrato che in realtà i giovani italiani considerano i genitori in prevalenza affettuosi e permissivi.Questa percezione soggettiva è confermata da altre analisi sui comportamenti dei genitori italiani che, tranne in strati sociali ed aree geografiche limitate (generalmente marginali), hanno un rapporto aperto e “democratico” con i figli. Gli spostamenti più significativi da questo modello si rilevano laddove la famiglia manifesta un maggiore isolamento sociale e gravi carenze materiali e culturali interne, con conseguenti fenomeni di disorganizzazione, conflittualità ed anche violenza. Se si lascia da parte il discorso sulla natalità, il cui crollo indica crescenti problemi soggettivi e oggettivi nell’avere figli, di fatto si può dire che la coppia odierna con figli è altamente puero-centrica (Teoria che mette il bambino al centro del processo educativo), anche perché i figli sono generalmente voluti e programmati. Questo determina, il più delle volte, la tendenza ad educare in modo permissivo, più che democratico, infatti, più che l’autoritarismo e la repressività, ci sembra di poter connotare i tratti dei rapporti fra genitori e figli, nell’incuranza e nella difficoltà di comunicazione. Essendo posti su basi così deboli, è logico che i rapporti tra genitori e figli risentano in crescendo di conflitti e tensioni che provengono dalle relazioni esterne. Non potendo elaborare adeguatamente tali sfide, i rapporti tra genitori e figli vanno incontro ad un complessivo aumento di patologie relazionali. Il gruppo dei pari può in certi casi funzionare da surrogato, ma benché la dinamica dei gruppi giovanili sia tra quelle più vistose negli ultimi tempi, ed emozionalmente fra le più coinvolgenti, essa non diviene mai una vera e propria alternativa al rapporto con i genitori, come è possibile dimostrare esaminando le ricerche sulla devianza giovanile, sui fenomeni delle bande e sulla tossicodipendenza. In realtà se il rapporto genitore figlio fallisce, e questi casi sono in aumento, l’esito più probabile dopo l’affiliazione ad un gruppo è l’isolamento individualistico.
A cura di Tania Fusco