Torna l’ora legale: una “faticosa” ora di luce in più
Come diceva Marco Aurelio, “Niente viene dal nulla, nulla ritorna nel nulla”; infatti, anche lo spostare le lancette dell’orologio in avanti, per guadagnare un’ora di luce in più, ci costa fatica, bensì non del tipo “motorio”, ma fisico e mentale.
Il rischio di insonnia aumenta, proprio in virtù delle giornate che si allungano: l’ora di luce in più ritarda la produzione di melatonina, un ormone la cui produzione è favorita, nel nostro corpo, proprio dal buio; oltre ovviamente alla stanchezza derivata dal dormire un’ora in meno: in merito si consiglia, per non scombussolare troppo il nostro ciclo sonno-veglia, di non variare l’ora della nostro risveglio mattutino.
Tuttavia, è anche vero che a fatica fatta, premio spetta: molti sono infatti i vantaggi portati dall’ora legale, tra cui per primo va menzionato il risparmio energetico, ragione in virtù della quale fu teorizzata da Benjamin Franklin nel 1784 (anche se in Italia fu adottata solo circa un secolo e mezzo dopo): si calcola infatti che nel periodo dell’ora legale, che impegna un periodo di 7 mesi, terminando a fine ottobre 2011, verranno risparmiati più di 640 milioni di kilowattora, ovvero un quantitativo d’energia pari alla metà dei consumi domestici annui del Friuli Venezia Giulia.
Ma non vanno trascurati i vantaggi sulla salute che l’ora legale porta sul lungo termine: il British Medical Journal, a seguito di uno studio in merito, attribuisce infatti all’ora legale l’apporto di grandi benefici per nostro corpo; l’ora di sole in più ci apporterebbe infatti maggior buonumore; una volta passata l’irritabilità causata dall’insonnia e dalla levataccia, ovviamente!
Germana de Angelis