Fughe e approdi: Le Eolie, viaggio tra cinema e realtà
La regista Giovanna Taviani racconta le isole Eolie in un viaggio personale in cui la memoria cinematografica si sovrappone ai ricordi di vita. Giovanna Taviani (“I nostri 30 anni: generazioni a confronto” e “Ritorni”) su una tartana dalla vela rossa, la stessa che l’aveva vista attrice bambina nel film “Kaos” di papà Vittorio e zio Paolo, intraprende un viaggio alla scoperta delle Eolie, isole delle sue vacanze con la famiglia e luoghi amati dal cinema. Tra misteri, aneddoti, tradizioni, superstizioni e storie, le Eolie emergono nelle loro meravigliose contraddizioni in un racconto personale in cui i ricordi di vita si fondono strettamente alla memoria storica e cinematografica delle isole.
A far da ‘Caronte’ (ma è forse più giusto definirlo, come fa Giovanna, “una sorta di Virgilio delle isole”, n.d.r.) è un ex pescatore di Lipari, Franco “Figlio doro”, negli anni Ottanta ‘attore per caso’ in “Kaos”.
Le storie vissute, gli esili, le partenze, gli arrivi e i ritorni si intrecciano in un puzzle fatto di immagini da documentari d’epoca (De Seta e La Panaria), testimonianze dirette, leggende delle nonne e frammenti di film, in un impasto tra realtà e finzione di grande suggestione .Nel collage cinematografico emergono alcune grandi donne del cinema: la Vitti, che cerca sulle rocce aspre di Lisca Bianca l’amica Anna (Lea Massari) ne “L’Avventura” di Antonioni, la Bergman, che invoca Dio sulla cima del vulcano in “Stromboli terra di Dio” e la Magnani che, con lo sguardo segnato, ma fiero, vaga per le strade di Vulcano nell’omonimo film di William Dieterle. Ad aggiungere colore al loro ricordo in bianco e nero, i racconti della gente del posto, che spesso confonde le attrici con i loro personaggi.
Il risultato è un docufilm emozionante e appassionato, in cui l’omaggio cinematografico, il racconto storico e l’avventura umana si fondono meravigliosamente.
Presentato con successo a Venezia, il film, in cui hanno fortemente creduto la Kaos Cinematografica, la Regione Sicilia e l’Istituto Luce, arriva nelle sale a ricordarci il valore della memoria.
Da non perdere.
Teresa Fusco