Tredici attori dell’ICRA Projec si esibiscono in Tabula Lusoria
Veramente interessante ed importante per la diffusione della cultura in senso lato si è mostrata l’iniziativa di mise en espace dei registi Michele Monetta e Lina Salvatore che hanno portato i loro attori, allievi del centro internazionale Icra Project, a presentare al pubblico momenti del loro spettacolo in un posto insolito. Non poteva esserci location più suggestiva del Museo Archeologico Nazionale di Napoli dove ad ingresso su invito e libero fino ad esaurimento posti, che sono stati immediatamente riempiti senza possibilità per tante altre persone che desideravano assistere allo spettacolo gratuito, ripetuto una seconda volta a distanza di un’ora proprio per far fronte ai desideri degli ulteriori spettatori, si è colto a pieno l’intendimento della sovraintendenza speciale per i Beni Archeologici di Napoli e di Pompei servizio educativo e dei registi che hanno offerto ai visitatori di sole bellezze artistiche anche quelle della cultura del teatro e della sua espressività. Tutto questo è stato voluto da Monetta e Salvatore in collaborazione con il Servizio educativo del museo, nell’ambito della XIII edizione della Settimana della Cultura. Il centro internazionale Icra Project, che ha sedi didattiche Arci Cavalleggeri a Napoli in via L. Rizzo,11 ed a Roma Arci Malafronte in via Monti di Pietralata, 16 ha ricevuto scroscianti applausi da parte del pubblico intervenuto che ha potuto godere della performance Tabula Lusoria. Tredici attori del Laboratorio Espressivo Dramma Arte L.e.d.a. dell’ICRA Project, con musica antica per spinetta dal vivo a cura del M° Biagio Terracciano, si sono esibiti in frammenti, con e senza maschere, tratti da antichissimi testi dal sapore mediterraneo tutto improntato sul vino con testi poetici e canti latini e rinascimentali. Lazione teatrale è stata tutta giocata sullidea dello spazio scenico come luogo di convivio sensuale a tutto tondo dagli attori Cristina Ammendola, Eva Chiorazzo, Sebastiano Coticelli, Vincenzo Cuomo, Francesco DAgostino, Simona Di Maio, Vincenzo Guida, Nicolangela Leopardi, Sara Missaglia, Diane Patierno, Giuseppe Santabarbara, Livia Tanzillo e Salvatore Veneruso. Michele Monetta ci ha spiegato anche il motivo di Icra Project acronimo di Centro internazionale di ricerca sull’attore perchè lavora su due settori: scuola di teatro che riguarda un biennio nel quale gli allievi lavorano sulla maschera, sul mimo, la commedia dell’arte, l’improvvisazione, il training voce movimento feed and craing che va avanti per due anni formando le basi per un potenziale attore a cui segue il progetto Leda di compagnia teatrale dove ex allievi del corso citato, di qualsiasi anno, decidono di mettersi insieme e vengono guidati dai due maestri del centro, Michele e Lina, su un testo, un’autore, un’epoca, un progetto artistico. La performance presentata per l’occasione Tabula Lusoria attraverso vino, canto e mimo ha espresso la Tavola del gioco nel senso più ampio del termine: il gioco scenico, il gioco della vita anche a tavola quando si mangia, si cena, si pranza, c’è un gioco di gusti ed infatti il gruppo ha lavorato su testi che riguardano pietanze e vini dell’antichità. Riferimenti sono stati presi, riscoprendo descrizioni e gusti di cosa mangiavano all’epoca, i vari tipi di vino ed altro, da Petronio Arbitro, del 66 D.C., scrittore e poeta latino, autore del romanzo Satyricon, descritto da Tacito come uomo colto e raffinato (“arbiter elegantiarum”), maestro di raffinatezza e bon ton nella depravata corte di Nerone ed ancora dallo spagnolo del ’40, Marco Valerio Marziale, che a Roma, nella capitale imperiale, si indirizzò ad una vita da cliens, ricevendo in cambio la sportula, un dono in cibo o danaro e non volle mai fare la carriera di avvocato. Poi infine si è lavorato su Francesco Redi, della fine 500, tutto basato su Bacco: riscoprendo una combriccola di amici che su una nave va a Brindisi cogliendo il duplice significato per bere e fare festa a Bacco e su un canto rinascimentale che gli attori hanno appreso dal maestro Biagio Terracciano di G.G. Gastoldi sempre sul tema di Bacco. Il tema dunque è i sensi e lo stare al gioco essere in relazione con i nostri padri culturali anche attraverso la tavola, i sensi della vita, tutti e cinque i sensi che devono lavorare durante la performance. Il lavoro principale è stato di studio e ricerca di queste danze antiche, i canti del 500 più la recitazione che si rifà a testi che vanno dal 3° secolo A.C. fino a Marziale e Arbitro, danze molto elementari, giocose, che riscaldano gli attori e mettono in un clima di positività, di gioco e di gioia. L’utilizzo del M.a.n.n. con il suo servizio educativo diretto da Marco De Gemmis, è già da anni il promotore, ci dice Monetta, di iniziative volte a rendere questi luoghi di cultura dove oltre a visitare le memorie si creano occasione di incontri, videoforum, filmati, momenti performativi che assemblano e permettono di discutere e dialogare anche con il pensiero seguendo uno spettacolo perché l’attore in quel momento stà dialogando col pubblico. Le bellezze create a Napoli, capitale della cultura, come l’interesse storico verso Mozart che veniva qui a studiare e la realtà che da Napoli è partito Tiberio Fiorilli in arte Scaramuccia che è andato in Francia ed ha insegnato il teatro a Molière, il più grande autore francese, va valorizzato e difeso – afferma Monetta noi abbiamo in qualche modo restituito ciò che la natura ci ha dato trasformandolo in arte che è quello che poi non è più accaduto da decenni a questa parte. Noi siamo gli eredi di questi maestri aggiunge Lina Salvatore – noi dobbiamo e dico noi tutti, non solo attori ed artisti, portare avanti questi progetti e non è questione di alterigia o di supponenza ma è che noi guardiamo alla concretezza delle cose e della bellezza di queste ed in tale direzione dobbiamo lavorare, il che vuol dire un lavoro che sentiamo l’obbligo di portare avanti. Il successo lo si vede ad esempio con ben 26 tesi di laurea che gli studenti approfittando del lavoro fatto con noi hanno sviluppato, con la nostra direzione, a Firenze, Salerno, Bologna, Napoli ed altre Università perchè l’ICRA Project ha il riconoscimento del Ministero dello Spettacolo e della Regione Campania. Dopo aver parlato tanto di vino vivendolo attraverso le rappresentazioni è sembrato veramente opportuno, a termine degli spettacoli, far degustrae un ottimo vino Campano DOC Asprinio dellazienda vinicola I Borboni; presentato dal maître socio dell’Associazione maîtres italiani ristoranti e alberghi sezione Napoli, Luigi Salvatore, offerto dali’ Enoteca il Turacciolo.
A cura di Cinzia Loffredo