Quando i piccoli pensano in grande: verso Falcone e Borsellino
A quasi vent’anni dalla strage di Capaci, l’attentato mafioso che contò tra le sue vittime anche il magistrato Giovanni Falcone, e che fu seguita poco tempo dopo dall’omicidio dell’amico e collega di Falcone, Paolo Borsellino, il ricordo è più vivo che mai: i due eroi italiani sono ancora un modello guardato con ammirazione e rispetto, e veri e propri punti di riferimento per chi vuole intraprendere la loro stessa carriera. Un esempio particolare ci viene dato da un ragazzo tarantino di soli tredici anni, Giuseppe, che dichiara: “”Falcone e Borsellino, sono i miei emblemi; sono emblemi di giustizia ormai spenta che dobbiamo iniziare a far riaccendere, perché così non si può andare avanti”. Giuseppe è molto sensibile al problema della legalità: vive nella profonda periferia di Taranto, precisamente nel rione Paolo VI, dove la criminalità è all’ordine del giorno; lì dove il suo sogno è stato oggetto di scherno e prese in giro, a volte tali da rasentare il bullismo. Ma Giuseppe, invece di sottomettersi alla “legge del più forte” che si manifestava anche nella sua scuola, in segno di protesta ha scritto una poesia sui quei soprusi, dovuti anche alle cicatrici dei diversi interventi da lui affrontati, che ha intitolato “Lo Stato a parte”, parlando anche della realtà quotidiana della sua zona. Nicola Altiero, comandante provinciale della Guardia di finanza di Taranto, venuto a conoscenza dell’episodio e del sogno nel cassetto di Giuseppe, gli ha organizzato una giornata con i finanzieri della città di Taranto; ma la sorpresa più grande per lui è stata probabilmente la lettera ricevuta da Antonio Laudati, procuratore di Bari, che lo invitava a visitare la Procura ed a presenziare al convegno “Non serve il silenzio. Cittadini contro tutte le mafie”, tenutosi presso il liceo Socrate; il tredicenne, sicuro dei suoi obiettivi, non ha avuto esitazioni nel rispondere alle domande postegli dai presenti: e alla domanda “Perché vuoi fare il pm da grande?”, ha risposto orgoglioso: “Tre anni fa ho visto in tv le immagini di un blitz contro Cosa Nostra e ho provato tanta ammirazione. Subito ho pensato che anch’io avrei fatto lo stesso, e oggi ho avuto la dimostrazione che con i pm mi trovo perfettamente a mio agio”
GERMANA DE ANGELIS