PER LA FESTA DELL’ UNITA’ IL PD SI ISPIRA A MARYLIN MONROE ED E’ SUBITO POLEMICA
In occasione della Festa dell’ Unità , che si terrà a Roma dal 23 Giugno al 24 Luglio prossimi, la locandina scelta del Partito Democratico per pubblicizzare l’evento, anche quest’anno, ha suscitato polemiche e malumori. Se lo scorso anno l’idea fu quella di mostrare sul manifesto per il medesimo evento, la vincitrice di un concorso di bellezza con in mano un mazzo di rose rosse, questa volta per cercare di rappresentare al meglio lo slogan della manifestazione , dal titolo “Cambia il vento” (indicativo della vittoria elettorale della sinistra alle scorse amministrative) , il partito ha scelto di mostrare sul cartellone, l’immagine di una donna della quale si vedono solo le gambe, intenta a tenere ferma la minigonna per evitare che il vento gliela sollevi, in pieno stile Marylin Monroe nel celebre film “Quando la moglie è in vacanza”.
Ma l’accostamento dello slogan alle gambe nude di una donna, ha ingiunto una protesta generale, rappresentata in primo luogo del comitato nazionale “Se non ora quando?” che il 13 Febbraio sollecitò e mobilitò un milione di donne a scendere in piazza per difendere il buon nome e la dignità delle donne stesse e per promuovere il recupero di modelli autentici di femminilità, rispetto ad una visione stereotipata e strumentalizzata dalla politica e dalla società. “L’abbinamento fra lo slogan ‘Cambia il vento’ e l’ennesima immagine strumentale del corpo femminile ci lascia stupite e attonite‘. Il comitato ha infatti, sottolineato l’indignazione di fronte all’uso del corpo femminile come veicolo di messaggi che nulla hanno a che vedere con esso, invitando il PD a ritirare la campagna “anche per rispetto verso milioni di donne italiane il cui voto è stato fondamentale nelle amministrative e nei referendum nazionali del 12 e 13 giugno”.
“L’’uso strumentale del corpo delle donne è bandito dalla nostra cultura ed azione politica”,è quanto ha fatto sapere attraverso un comunicato, la Conferenza regionale e romana delle donne democratiche, anch’esse colpite dalla scelta del proprio partito, che “ha sempre prestato grande cura all’immagine della donna nella sua attività di comunicazione ed è sempre stato attivo nelle mobilitazioni a loro sostegno”. Uno “scivolone”, che la delegazione femminile regionale e romana non ha gradito, scegliendo di dissociarsi apertamente e pubblicamente dall’iniziativa.
La segreteria del Partito però, non ha fatto tardare le sue giustificazioni e al disappunto comune in una lettera aperta, ha controbattuto: “Un paio di gambe sono automaticamente equiparabili a un’immagine offensiva o volgare come quelle delle ‘olgettine’ che circolano sul web?” E ancora : “Qual è il confine oltre il quale comincia la mercificazione o l’uso improprio? Il manifesto è una citazione pubblicitaria, una rievocazione di Marilyn Monroe del film ‘Quando la moglie è in vacanza’, divenuta un’icona. Può piacere o non piacere. Ma è davvero riprovevole? Viene così un invito a discuterne alla festa del PD di Roma in un dibattito, che precisa la segretaria, sarà indirizzato verso un confronto “senza rappresentazioni caricaturali , frutto di pregiudizi che banalizzano una discussione seria, dove nessuno pensi che un giudizio critico corrisponda a un moralismo bacchettone e un giudizio positivo a un’assenza di posizione etica”.
A sostegno delle ragioni del partito, non manca chi azzarda un’ interpretazione diversa , dando spazio alla fantasia ed analizzando il messaggio attraverso una chiave di lettura molto meno ovvia : “forse il vento sta cambiando proprio perché la ragazza “in fuxia” sta cercando di coprire, e non di scoprire, le gambe.”
A cura di Flavia Sorrentino.