Rodi
Siamo ormai quasi in piena estate ed è giusto cominciare un po’ a prendere in considerazione un bel po’ di mete, per chi ama la città e per chi, d’estate, ama solo e soltanto il mare. Oggi andremo a Rod’, l’isola più grande del Dodecaneso, in Grecia, l’ultimo lembo di terra europeo prima dell’Oriente.
Chiamata anche “Isola delle Rose”, grazie alla posizione geografica che guarda alla Turchia, da cui dista solo pochi chilometri, al clima e alle bellezze naturali, è diventata, ormai da molti anni, un importante e famoso centro turistico internazionale. E’ nota anche come isola di Elio poiché, secondo la mitologia, nacque dall’amore di Elio, dio del sole, per la ninfa marina Rode, dalla quale deriverebbe il nome dell’isola. Visitandola noterete una vegetazione particolare, fatta di conifere e arbusti semi-tropicali, come l’Ibisco rosso, le bougainville e i gelsomini bianchi. Il capoluogo omonimo dell’isola sorge nella sua estremità nordorientale ed è una città di grande fascino, assolutamente da non perdere.
La parte vecchia della città di Rodi si divide ulteriormente nel quartiere dei cavalieri e nel quartiere popolare. Il quartiere dei cavalieri conserva incredibili testimonianze della presenza sull’isola dei Cavalieri di San Giovanni durata ben 213 anni, dal 1309 dopo l’espulsione da Gerusalemme al 1522 con la vittoria dei musulmani, quando i cavalieri dovettero fuggire e riparare a Malta. La città medievale di Rodi, una delle meglio conservate di tutta Europa, è circondata da mura fortificate e composta da due parti distinte: a nord il Collachium, ovvero la fortezza vera e propria occupata dai cavalieri, a sud il Bourg o Chora, labirinto di vie che costituisce la città vecchia, la zona dove risiedeva la popolazione composta da greci, turchi ed ebrei. Qui si teneva il mercato; qui ancora oggi si ammirano chiese bizantine, moschee, bagni turchi, palazzi dai forti connotati gotici, un mix davvero suggestivo. Tra i suoi edifici più significativi, in stile gotico provenzale, si segnalano innanzitutto i vari alberghi, residenze dei cavalieri assegnate in base alla provenienza e costruiti uno accanto all’altro in una fila ininterrotta di palazzi. In fondo al viale dei Cavalieri sorge il Palazzo del Gran Maestro, l’edificio più imponente della città vecchia. L’antico ospedale dei Cavalieri attualmente è sede del museo archeologico. Il quartiere popolare, detto Chora, conserva invece testimonianze della dominazione turca, tra cui la Moschea di Solimano, il bagno turco e la biblioteca turca.
I quartieri moderni che si estendono intorno alla città vecchia ospitano alberghi, ristoranti, caffè, negozi e altre attrezzature proliferate a sostegno del notevole flusso turistico che caratterizza l’isola.
Il porto di Mandráki è segnalato da due colonne sormontate da cervi in bronzo (simbolo della città), innalzate secondo la leggenda nel punto in cui sorgeva il mitico Colosso di Rodi. Lo fiancheggia, a destra, il molo di S. Nicola con i caratteristici mulini a vento. In fondo al molo domina la sagoma massiccia del forte di S. Nicola (1464-80). La piazza della Libertà, che si affaccia sul porto, ospita la maggior parte degli edifici pubblici: il Mercato Nuovo, il palazzo di Giustizia, la capitaneria di Porto, il palazzo delle Poste. Più a nord si trova piazza Giorgio III, considerata il centro della città moderna. Nella piazza sorgono il Municipio, il Teatro Nazionale, la Prefettura e la bellissima moschea Dzamí Murát Réïs (XVI secolo).
La visita alla zona antica di Rodi è alquanto deludente, perché i monumenti sono troppo rovinati o troppo restaurati. Avendo qualche ora di tempo, tuttavia, la passeggiata specie se fatta al tramonto può costituire un degno suggello alle intense giornate vissute nella città.
Il teatro e lo stadio sono stati massicciamente ricostruiti dagli italiani prima dell’ultima guerra. Del tempio di Apollo, in stile dorico, purtroppo restano solo alcune colonne. La vista sulla città murata ricompensa della fatica per giungervi, ma è preferibile il panorama che si può ammirare dalla sommità del monte Smith. Quest’ultimo è stato identificato con l’antica acropoli e deve il suo nome all’ammiraglio inglese Smith che pose il suo quartier generale a Rodi nel 1802. Da qui si scopre una vista sulla città e sulle colline boscose della parte nord dell’isola.
La Moschea di Solimano il Magnifico e il Bagno Turco sono una testimonianza della secolare dominazione turca. Il Bagno Turco, restaurato nel 2000, è ospitato in una struttura bizantina del VII secolo e offre una sosta davvero rigenerante. Si trova in Platea Arionos, tra una grande moschea e un teatro che ospita spettacoli di danza folcloristiche.
Del quartiere ebraico restano alcune case con iscrizioni in ebraico, la sinagoga e il cimitero. La piazza su cui si affaccia la sinagoga è stata dedicata ai martiri ebrei della seconda guerra mondiale. Se vi inoltrate nelle vie residenziali, troverete ancora case abbandonate e i segni dei saccheggi e degli incendi. Una toccante testimonianza per il futuro.
Rodi offre anche molte attività ed alternative per la vita notturna o immersioni o qualsiasi desiderio i turisti abbiano nel periodo estivo e non; in ogni punto dell’isola voi scegliate tutto vi farà dimenticare le fatiche dell’inverno rigenerandovi tra sapori orientali con lo squisito gusto occidentale.
Roberta Morano