Tutto ciò che è donna
Rivisitare luoghi comuni, antichi pregiudizi è da considerare, in certi casi, un dovere assoluto. Se solo guardassimo indietro ci renderemmo conto non soltanto delle inevitabili trasformazioni che, imperversando nel corso dei vari secoli, hanno favorito la crescita, la rinascita e la decadenza di governi e società, ma anche della sopravvivenza, in alcune culture, del desiderio di ricorrere all’ovvietà dei principi per attrarre consensi nell’ambito di discorsi ufficiali (laddove l’ufficialità si limita alla presenza di un pubblico, sia esso attivo o passivo nell’argomentazione). La donna, la cui intelligenza non si limita certo alla riproduzione ( e su questo c’è da dirsi concordi per le numerose polemiche e testimonianze che ancora oggi caratterizzano il mondo occidentale divenuto grillo parlante, a causa dell’arretratezza di numerosi paesi orientali, e dunque voce incoraggiante per chi spera e avrebbe da raccontare ancora), si fa spazio nel mare troppo piccolo del mondo e attraversa, con incredibili sfumature, il volto delle genti; è anima come anche l’uomo sa essere, solo con sensibilità più acuta e consapevolezze differenti, non perché migliore si identifica il suo intelletto, ma perché esemplare è la capacità di addentrarsi nei meandri della personalità, riconoscendo, spesso, la biunivocità delle reazioni e perché no dei pensieri. La posizione di falsa inferiorità, che è meglio non rammentare (anche se non sarebbero pochi gli esempi che denotano perpetua aggressività nei confronti del gentil sesso, rintracciando in epoca medievale metodi punitivi per costringere alla fedeltà per i quali desistiamo dal presentare riferimenti concreti, o semplicemente nell’attualità atti persecutori, di cui si registra una lieve attenuazione grazie a provvedimenti giuridici affermatisi nelle recenti stagioni legislative) sopravvive in contesti carenti di democrazia, ma si ritiene quasi scongiurata nella maggior parte delle società occidentali. Professioni che in tempi non sospetti sembravano essere nelle mani dei soli uomini, vedono le donne mettersi in discussione relativamente ai percorsi di vita intrapresi. Anche le donne sanno e parlano del sesso (argomento questo,in pieno sviluppo in virtù del l’operato di sessuologi e psicologi) tabù per chi ancora dichiara di non sapere per il timore di assere additato (il che non è certo oggetto di accuse, ma si rivela problematico nella misura in cui parlarne potrebbe essere una soluzione a preoccupazioni vane). La donna è attrice, è comica e manifesta sovente l’interesse nei confronti del suo emisfero sdrammatizzando e rinvigorendo temi che la riguardano; è amante consapevole, mamma a tempo pieno, improvvissatrice di momenti, dal carattere spinoso; possessiva, maniacale, avvenente; è in reggiseno e slip; ha vestiti laghi e comodi; è donna quando parla. E’ donna, cioé individuo, cioé essere umano!
Francesca Morgante