Progetto Personale 5 alla Galleria Monteoliveto
Opere volumetriche e aperte quelle che la Galleria Monteoliveto propone nella prima tranche di “Progetto Personale 5” dedicato stavolta alla Pittura, coinvolgendo Milanda De Mont (Australia) con i suoi poetici astratti twisted clouds e amber glow, Ivan Lorenzo Hurtado (Colombia) con la nuova serie Seduzione, e Maria Irene Vairo (Italia) con le sue singolari opere in tecnica mista, reticoli di carta, migrazione, tempesta gialla, in mostra fino al 28 ottobre. L’esposizione, presentata da Christian Iorio, offre ancora una volta l’elegante commistione di stili e modi di sentire l’arte, ma soprattutto la vita: «abbiamo scelto di suddividere questa tappa del progetto in due tranche -spiega Chantal Lora- per dare la giusta visibilità a ciascun artista, viste le dimensioni di ogni opera». Ad esporre, infatti, sono autori che portano tanto su tela, quanto su supporti differenti, lavori che richiedono una giusta prospettiva, un giusto punto d’osservazione per non perdere neanche un dettaglio di quanto recano impresso. Vairo, ad esempio, sceglie di recuperare, in un’operazione a metà strada tra l’ecologico e il concettuale, oggetti da cestinare, e li affianca con dolcezza e cura, formando scenari 3D che incuriosiscono e sorprendono, come cartine che segnano una meta da scoprire. Hurtado, invece, all’estetica, anzi, “all’immagine estetica”, come più volte sottolineato da Iorio, preferisce l’assenza d’immagine: le sue figure, donne dai corpi sinuosi e voluttuosi, offerti in pose contorte, ma naturali, sono tagliate da squarci di tela immacolata, come a sottolineare quanto l’assenza di materia, il celato, il non identificabile, rimanga l’unico vero mistero, l’unica vera opera d’arte. Infine c’è De Mont, un’artista che nell’arte porta il suo viaggio, dinamica e creativa attraverso impetuosi flussi di colore che si contorcono sulla tela creando seducenti sfumature cromatiche immerse in geometrie affascinanti e raffinate: «it’s life», afferma con orgoglio, “è dentro ciascuno di noi, ma anche fuori”, come se il suo talento consistesse proprio nel rintracciare quel flusso d’energia e nel portarlo su tela. A fine mese, la mostra si arricchirà e completerà con le opere di Olga Antonenko (Ukraina/Francia) suggestive e visionarie, dove predomina l’oro, e Fred Mou (Svizzera) dove mondo occidentale e orientale s’incontrano.
Rosaria Morra