Associazione Mogli Medici: un’unione al femminile
Si chiama AMMI Associazione Mogli Medici Italiani, presente sull’intero territorio nazionale, che qui a Napoli vanta una sessantina di iscritte con la presidenza di Clara Possemato Gallerani.
Ma chiediamo a Clara. Quali sono i motivi di fondo della nascita dell’associazione?
“L’associazione nasce negli anni ’70 a Mantova da un gruppo di mogli di medici, da qui l’origine della sua denominazione scaturita dal ruolo di più attiva collaborazione che allora la moglie del medico rivestiva nella professione del marito. La moglie del medico si presentava come una vera e propria collaboratrice professionale e di studio. Lo scopo principale è la divulgazione scientifica ma non di poca rilevanza l’attuazione di compiti morali, sociali, culturali ed assistenziali nei confronti della donna e dei bambini, quindi della famiglia. Tanto che il motto dell’associazione cita “Uniti per Unire”, prova evidente è il supporto ormai consolidato all’ONAOSI, Ente in sostegno degli Orfani e dei Sanitari Italiani.
Quali sono le attività principali e i campi di interesse dell’Associazione?
Noi spaziamo in tutti i campi, addirittura parliamo di argomenti all’avanguardia come lo yoga del viso e anche più argomenti di notevole interesse al femminile quali per esempio la rieducazione del pavimento svolta nel mese di dicembre presso la sede istituzionale dell’Ordine dei Medici che coincide con quella dell’Associazione. In merito al tema nazionale di quest’anno “Il linguaggio, la parole: il nostro biglietto da visita. Eccellenze e difficoltà di comunicazione”, con la partecipazione di numerose figure di spicco nell’area della comunicazione come il Prof. Umberto Barillari, Direttore del Reparto di Foniatria e Audiologia della Sun, della dr.ssa Silvana Tarsitano Pacella, psicologa e antropologa, che tra l’altro si occupa della Segreteria della nostra sezione Ammi, della dr.ssa Marina Tripoldi logopedista e neuro psicomotricista della Sun.
Nell’ambito del Marzo Donna abbiamo realizzato un evento legato alle tradizioni giapponesi, con la presenza di ricercatori dell’orientale e un sociologo, il dr. Vincenzo Moretti che presentava un libro sullo stile di vita dei giapponesi.
Il tema nazionale del 2009, invece, è stato incentrato sugli stati di esclusione sociale dettati dalle moderne tecnologie mediatiche il tema si riferiva alla bellezza come moderna schiavitù che intrappola la donna in una dimensione di insoddisfazione senza via di uscita.
Progetti per futuro?
Abbiamo in programmazione la Giornata dell’Osteoporosi in collaborazione con la Firmo (Fondazione Raffaella Becagli) nell’ambito del Bone Factor Tour, con prima tappa a Napoli il 7 ottobre e poi in altrettante città dell’intero territorio nazionale fino al mese di dicembre. Durante il pomeriggio saranno effettuati esami moc in modo gratuito. Il 18 ottobre, si svolgerà la Giornata Nazionale dell’AMMI durante la quale verrà trattato l’argomento deciso per quest’anno durante l’ultimo Congresso tenuto a Palermo all’inizio del mese di maggio, durante la quale si parlerà del modo migliore per curare l’ambiente per curare la salute e come tutelare un bene essenziale quale è l’acqua.
Le tue considerazioni sull’associazione e sul futuro?
Per quanto riguarda la vita dell’associazione, del gruppo perché amo parlare di gruppo, quello di Napoli è composto da persone amiche che collaborano sempre, aldilà del ruolo cercando di rendere possibile la realizzazione e la soddisfazione di tutte le associate, senza soffermarsi sulle funzioni gerarchiche in modo da porre sempre in primo piano la stima e l’amicizia e lo spirito di collaborazione.
La Vice Presidente Anna Ciancio Mastroberti, è anche segretaria del CAFC, Unione di associazione tutte la femminile, in partenariato per la tutela delle donne, dall’associazione Giuriste Italiane, alle Imprenditrici Donne, Donne Casalinghe fino all’Associazione per la conoscenza e l’affermazione dei diritti delle donne e tante altre.
Per il futuro bisogna fare alcune considerazioni, prima fra tutte valutare che oggi il ruolo della moglie del medico si è un pò perso, in quanto la donna ha sviluppato una propria professionalità e dunque tante iscritte non sono soltanto mogli di medici ma loro stesse medici o professioniste, la speranza per il futuro è di riuscire a conciliare questa nuova identità della donna con il vecchio ruolo di donna e moglie e soprattutto garante di impegno morale e sociale verso la famiglia e le fasce deboli.
A cura Maria Pinto