Le Veneri del Tabacco: Sintesi progettuale
Alzi la mano chi, tra parenti, affini ed amici non annovera qualche lavoratrice/tore delle Manifatture tabacchi; impossibile vivere a Cava e non aver mai sentito parlare della lavorazione dell’ “erbasanta” e della laboriosità delle “tabacchine”. Il suono della sirena dell’opificio ha scandito per anni i tempi della città di Cava, plasmando i ritmi di vita e di lavoro dei cittadini cavesi. La lavorazione del tabacco ha consentito soprattutto alle operaie una larga emancipazione sociale ed una sicurezza economica, con una diretta ricaduta sul miglioramento della qualità della loro vita. Inoltre, cominciando a lavorare molto presto, queste riuscivano a stabilizzare la propria posizione, rimanendo in fabbrica anche dopo il matrimonio.
Anche la geografia cittadina ha subito l’influenza della fortunata Azienda di Stato: la coltivazione del tabacco ha caratterizzato per decenni il paesaggio collinare della città, a terrazzamenti, ed ha contributo positivamente all’economia delle famiglie contadine che precedentemente erano dedite alla coltivazione del grano o degli ortaggi.
Ma, se tra le due Guerre Mondiali la Manifattura Tabacchi ha visto il periodo di massima produttività, meno di un secolo dopo produzione, servizi ed indotto ad essa legati hanno via via visto il lento, inesorabile declino di questa pregiata lavorazione. Cosa resta dell’emancipazione femminile, conquistata in ambito sociale e familiare, che trovava nel lavoro in fabbrica la sua principale “giustificazione”? Quale eredità lascia sul territorio la lavorazione del tabacco in termini sociali, economici, culturali e, ultimo ma non per ultimo, urbanistici? Quale alternativa è stata suggerita per colmare l’enorme vuoto economico, sociale, valoriale, semantico?
Questi gli interrogativi cui si tenterà di dare risposta nel corso dell’incontro intitolato “Le Veneri del Tabacco” e dove verranno raccolte proposte da gruppi di studio, Associazioni culturali e di categoria, e dei singoli cittadini fa trasmesse, poi, nelle opportune sedi politico-amministrative.
L’incontro-dibattito vedrà raccolti intorno al tavolo di discussione esperti del mondo del lavoro e delle professioni, architetti, ex lavoratori della Manifattura Tabacchi, singoli cittadini. La pubblicizzazione dell’iniziativa avrà l’ambizioso obiettivo di far comprendere l’importanza alla partecipazione della cittadinanza tutta, mostrando l’incontro come un’opportunità di riflessione sulle attuali contingenze lavorative che hanno recentemente visto, tra l’altro, la chiusura di alcune importanti e grandi aziende metelliane (leggi Di Mauro) e lo stato di agitazione di diversi opifici cittadini. L’intento è quello di mettere in evidenza le ricadute sociali – e non solo economiche – del lavoro e della sua conservazione, della necessità di una rivisitazione e ri-programmazione degli spazi urbani e rurali della città di Cava, della riconversione delle colture e della proposizione di nuove modalità di utilizzo del terreno agricolo; della riattazione di spazi urbani da restituire alla città.
Una mostra fotografica con immagini d’epoca farà da cornice alla manifestazione. I lavori seminariali si terranno sabato 29 maggio 2010 dalle ore 17:00 presso il Club Universitario Cavese (scelta anche simbolica, per la prossimità dello stesso alla Manifattura Tabacchi). Interverranno: l’ arch. Serena Bisogno del Centro studi Filangieri; esperto mercato del lavoro Francesco Grillo; dott. Renato Contillo, responsabile Nazionale Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura” e rappresentanti dell’Amministrazione.
A cura di Maria Pinto