Follia xenofoba a Firenze, il sindaco Renzi: Ora la sfida è non dimenticare
Ha fatto molto parlare in questi giorni l’omicidio di due senegalesi, avvenuto a Firenze il 13 dicembre, a opera di un estremista militante di destra, poi morto suicida. Un singolare evento di cronaca nera, i cui toni già foschi sono incupiti ulteriormente dai moventi razzisti e xenofobi dell’omicida, Gianluca Casseri, che viene esentato dall’appellativo “folle” solo per la fredda lucidità con cui ha “scelto” le sue vittime, Diop Mor e Smb Modou, due venditori ambulanti; insieme a loro, tra le vittime di Piazza Dalmazia si contano anche tre feriti. Il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, difende la città da chi l’accusa di razzismo, asserendo che si tratta invece di un episodio isolato: “C’è chi fomenta l’odio contro il diverso, chiunque sia il diverso. Ma questa non è Firenze. La città di cui sono orgoglioso di essere sindaco è la città aperta, plurale, la città dei corsi di alfabetizzazione per i bambini stranieri e di formazione professionale per gli immigrati. Temo il fanatismo che produce violenza, che semina morte. Ma non credo alle reazioni violente, per due ragioni. Questa non sembra l’azione di un gruppo, ma la follia xenofoba e razzista di un gesto isolato. Quella senegalese è una comunità storica, il loro leader è stato anche consigliere comunale. Gestiremo insieme questo passaggio delicato”. Ma alla comunità senegalese (e non solo) questo non basta: vogliono la chiusura di CasaPound, il circolo di estrema destra frequentato, tra gli altri, anche da Casseri, e da molti che con lui condividono idee neonaziste e negazioniste; stessa ideologia, stessi elementi, eppure il movimento prende le distanze dalle azioni di Casseri. Il Coordinamento regionale dei senegalesi in Toscana ha indetto una manifestazione per sabato 17 dicembre nel capoluogo fiorentino, ed esorta chiunque sia contro il razzismo a spargere la voce e a protestare con loro. “Ora basta. Rincorsi, picchiati, costretti a fuggire tra i banchi dei mercati e delle piazze ogni giorno, perseguitati dalla legge Bossi-Fini solo per aver scelto di vendere merce in strada piuttosto che delinquere, i migranti senegalesi sono diventati anche le vittime dei gruppi neofascisti”, è il loro messaggio esasperato. A seguito dell’evento avvenuto nel capoluogo fiorentino, scenderanno in piazza anche a Padova, contro il razzismo e le discriminazioni.
Germana de Angelis