Napoli pesca il Chelsea dall’urna di Nyon
E’ stata estratta, la pallina impazzita. Quella che ti può cambiare una stagione. Quella che può fare male da morire ma che può anche far impazzire di gioia. Quella che poi, a conti fatti, può anche significare molto poco. E’ stata estratta, e ha detto Chelsea. Della serie, poteva andare meglio ma poteva andare anche peggio. La cosa certa è che è andata. Nessuno può dire se bene o male. Forse meglio di un Arsenal matto e imprevedibile, ma tutto sommato peggio rispetto ad un Benfica ancora da vendicare. Sicuramente meglio delle spagnole, affascinanti ma insuperabili. Ovviamente, però, ci sarebbero stati mille sorrisi in più se da quell’urna fosse uscito l’Apoel di Nicosia, che sa tanto di favola già realizzata. In questi casi, allora, abbracciare la filosofia del “prendiamoci quel che viene”, non può fare cosi’ male. A CastelVolturno, però, hanno alzato le saracinesche. Nascondersi per paura o forse non esporsi perchè la voglia di stupire è cresciuta ancora. “Sarà durissima, dobbiamo essere perfetti”. Mister Mazzarri non ha voglia di rischiare. Che sarà una battaglia, d’altra parte, in città lo sanno tutti. Ma, considerato quello che poteva essere e che fortunatamente non è stato, un sorriso forse è scappato. In fin dei conti, non è più il Chelsea di una volta. Vilas Boas ha portato freschezza e gioventù ad un ambiente che ne aveva fin troppo bisogno, ma i risultati non sono ancora arrivati. E, forse, viste le caratteristiche che tanto esaltano le qualità della squadra partenopea, il Chelsea può essere l’avversario perfetto. Il leone da domare con la dose giusta di morfina. L’ostacolo da abbattere con la testardaggine e quella dose giusta di faccia tosta che non manca agli azzurri. Quella che ti ha permesso di essere fin qui. E allora, è giusto provarci fino in fondo, giocarsi tutte le carte del mazzo. Spensieratezza e fiducia nei propri mezzi. Sfruttando la velocità e l’imprevedibilità di quei tre davanti per fare impazzire una difesa piuttosto statica come quella londinese. Tanto, alla fin fine, il Napoli non ha nulla da perdere. Il suo piccolo miracolo l’ha già compiuto. Adesso può soltanto godersi il suo momento, e magari provare a farlo durare ancora un pò. Sarà Napoli-Chelsea. Sarà il nuovo calcio contro quello vecchio. Una cosa, però, è sicura. Dopo l’Allianz Arena e l’Ethiad Stadium, a nessun azzurro tremeranno le gambe allo Stanford Bridge.
Marco D’Arienzo.