Golfo del Messico, chiusa la falla ma Obama tuona: “BP pagherà fino all’ultimo centesimo”.
L‘operazione per tappare la falla e la conseguente fuoriscita di petrolio nel golfo del Messico è andata a buon fine. L’azione, denominata “Top Kill”, ha previsto l’iniezione di fango sulla testa del pozzo ad una pressione di 65 barili al minuto. Il fango, come previsto, inizialmente ha sgorgato dall’estremità superiore del pozzo per via della pressione del petrolio sottostante, per poi via via limitare la fuoriuscita di quest’ultimo, fino a bloccarne completamente la dispersione.
Grave è stato il monito del presidente USA, Barack Obama, che non accetta giustificazioni su quanto accaduto e rilancia così alle accuse sulla presuntà tardività di azione del governo: “Eravamo lì fin dal primo giorno – si difende il presidente – quando abbiamo tenuto la prima riunione nello studio ovale. E’ stata la nostra priorità più alta” garantisce Obama, precisando che all’emergenza in Louisiana è stato dedicato un numero di riunioni pari a quello per la revisione della strategia in Afghanistan. Poi Obama si esprime sulla Bp: “Ha la migliore tecnologia per riparare il danno che ha provocato nel Golfo del Messico. Bp è responsabile di questo orribile disastro e deve pagare fino all’ultimo centesimo”. Infine, un ultimo spot in vista della stagione estiva: “Fatta eccezione per tre spiagge della Louisiana, tutte le spiagge sono aperte, sicure e pulite”.
Ad un mese di distanza dall’inizio del disastro, si cominciano a fare i conti anche per quanto riguarda la quantità di petrolio persa. Fino ad oggi sono fuoriusciti dalla falla tra i 12 e i 19 barili al giorno e, fermandoci al 17 maggio, la quantità totale ammonta a 43 milioni di litri.
Superato quindi il nefasto record della petroliera Exxon Valdez, che nel disastro del 1989 versò in mare 40,9 milioni di litri in totale.
Intanto il “New York Times” lancia nuove accuse alla Bp. La compagnia petrolifera avrebbe infatti risparmiato sui materiali di rivestimento del pozzo sottomarino, scegliendo, tra le due opzioni, quella più economica e quindi più rischiosa. Ricordiamo che nell’incidente hanno perso la vita 11 persone ed è degli ultimi giorni la notizia che 4 marinai impegnati nella flotta di soccorso composta da 125 pescherecci hanno accusato malori vari, tra cui nausea, vertigini e dolori al petto. Per tale motivo, a scopo precauzionale sono stati richiamati in porto anche tutti gli altri equipaggi dei mezzi di soccorso.
In attesa di conoscere le conclusioni dell’inchiesta della commissione incaricata, Obama ha sospeso i permessi e annunciato un inasprimento degli standard di sicurezza.
Sono state infatti cancellate tutte le nuove concessioni in programma nel Golfo del Messico e al largo della Virginia, mentre un rapporto stilato dal ministro dell’interno Ken Salazar prevede il blocco delle concessioni anche nell’Artico fino al 2011 per permettere nuovi studi sulle tecnologie e le misure di sicurezza da adottare durante le esplorazioni al fine di evitare il perpetuarsi di disastri ambientali simili a quello appena accaduto, che come detto è risultato essere il più grande della storia degli Stati Uniti.
A cura di Mario Sabljakovic