Svezia, il file-sharing diventa un vero e proprio culto
La pirateria è illegale, lo sappiamo tutti: da sempre, dall’epoca delle videocassette in cui appariva l’avviso di controllare il bollino di qualità, fino agli odierni dvd, cd e blueray, il copyright si è eretto a protezione del diritto d’autore e dell’autenticità dei prodotti, ed in quest’ottica il filesharing non poteva certo essere visto di buon occhio: programmi per scaricare file in condivisione peer to peer, come il celeberrimo Limewire, sono stati chiusi e obbligati a risarcire i danni alle case discografiche e a tutti coloro il cui diritto d’autore fosse stato danneggiato dalle condivisioni illegali. Ebbene, utenti e condivisori di tutto il mondo, udite udite: dopo due anni di dure battaglie, in Svezia è stato ufficialmente riconosciuto il Copimismo, una neoreligione secondo la quale ”l’informazione e’ santa, e copiarla e’ un sacramento centrale per l’organizzazione e i suoi membri”. L’iniziativa è stata ideata e portata avanti da un gruppo di “pirati del web” scandinavi, e ora la cosiddetta Chiesa del Copimismo conta all’incirca 3000 adepti. Tuttavia, il riconoscimento del file-sharing quale religione legittima non ha contribuito (non ancora, perlomeno) a rendere legale la condivisione di file protetti da copyright, ma promette di essere una delle prossime conquiste; uno dei latori del messaggio copimistico, Isak Gerson, afferma: “Essere riconosciuti dallo Stato svedese è un passo verso il giorno in cui potremo vivere la nostra fede senza la paura di persecuzioni”. Come ogni religione degna di tale nome, anche il Copimismo ha i suoi comandamenti e le sue immagini sacre: queste ultime sono i tasti Ctrl-C e Ctrl-V, in pratica il classico “copia e incolla”, mentre il comandamento alla base del culto è: “Copia e semina”. Che dire: alla faccia di chi dice che non c’è più religione!
Germana de Angelis