Liberalizzazioni…. poco entusiasmo!
Ecco dunque annunciato il via alle famigerate liberalizzazioni, sebbene non definitivo per l’attuazione, ma comunque sui tavoli e per la valutazione dei ministri. Nessuno forse azzarderebbe a spiegarne il perché, ma di fatto la manovra economica del premier, fatta pezzo di carta per l’approvazione, non ha entusiasmato molti. Le spiegazioni a tal riguardo muoverebbero istantaneamente (forse meglio di una foto) dalla gente comune e non, che da giorni per le strade e nelle case non fa altro che discutere sulla presunta rovina che attanaglierebbe l’Italia con provvedimenti del genere. Eh si, per le strade e non nei bar, come si è soliti dire, perchè la crisi , che viceversa una volta fu considerata di poca importanza tant’è che sembrava riempire locali pubblici e ristoranti e non svuotarli, è di fatto presente. L’entusiasmo che dovrebbe muovere dalla cittadinanza e che sembrava essere uno dei punti previsti non si è manifestato. Forse ci si aspettava qualcosa di leggendario: i taxi trasformati in cavalli, gli avvocati che vi montavano con spade per abbellire i costumi; gli edicolanti e i farmacisti infervorati e l’opinione pubblica felice perchè in realtà un capitano di ventura con più tasse era riuscito a contentare tutti. Mettendo un punto allo scherzo, non è davvero facile spiegare l’atteggiamento più appropriato rispetto a provvedimenti del genere, che con un pizzico di ottimismo possono essere considerati più che validi e consoni giacchè ad averne vantaggi sarà il futuro con questi figli , ma che, con un pizzico di sale in più rendono tutto più difficile da ingoiare, perchè di un “pizzico” di vantaggi si tratterebbe rispetto ai grandi sacrifici che si dovrebbero affrontare. Sarebbe impossibile intraprendere la strada dell’elenco… Volendo, si potrebbe discutere in merito alla posizione dei laureati in giurisprudenza che anzichè trascorrere i 18mesi di tirocinio presso studi legali, potranno , stando alla proposta, trascorrerne sei nell’ateneo universitario “di appartenenza”; per le imprese si rileva la determinazione della gomma da cancellare che andrebbe a incidere sui limiti numerici e i numerosi vincoli che fino a poco prima denunciavano una netta improbabilità di farsi avanti, ma per il resto la strada non è per niente sgombra da richiami, polemiche e critiche. Sarà senz’altro per l’interpretazione soggettiva, bisogna credere, che tutto offusca, persino le soluzioni; sarà per il poco spirito di sacrificio di alcuni “lavoratori” o sarà per i troppi sacrifici affrontati da chi sperava in una fase migliore della propria vita, senza troppi pensieri alle tasse. Beh, la chiave di lettura filosofica, le considerazioni di sorta, le lenti emotive del caso, non daranno scampo a ciò che sta per verificarsi; dunque sarà meglio lavar via l’alone dell’illusione .
Francesca Morgante