TENDI LA PELLE ALL’ASCOLTO
Secondo una recente ricerca, la nostra capacità di comprensione dei suoni non è influenzata solo da gesti come il movimento di labbra e mani, ma anche dalle sensazioni tattili avvertite dalla nostra pelle durante una conversazione dai leggeri ed impercettibili soffi d’aria che la bocca emette con la pronuncia di alcune sillabe.
Un team di ricercatori dell’University of British Columbia di Canada, ha fatto ascoltare a 66 soggetti sani, uomini e donne, una serie di sillabe che nella lingua inglese si pronunciano con una lieve aspirazione d’aria. Contemporaneamente, sono stati somministrati leggeri sbuffi d’aria, sulla pelle del collo o della mano. Quando è stato chiesto ai volontari di distinguere i suoni, si è visto che spesso le sillabe associate ad emissioni d’aria sulla pelle, venivano percepite come aspirate, anche se di fatto non lo erano.
Gli scienziati dicono che il fenomeno è analogo a quello della lettura labiale, ovvero, quando gli occhi percepiscono il movimento delle labbra dell’interlocutore, l’area cerebrale dell’udito si attiva. A quel punto è come se stessimo sentendo con gli occhi per il cervello.
Bryan Gick , che ha preso parte alla ricerca dice: “ la stessa cosa accade anche con la pelle, sentiamo un soffio d’aria, non importa se arriva dalle orecchie o dall’epidermide”.
Tale scoperta potrebbe avere importanti novità sullo sviluppo dei dispositivi studiati per persone con problemi d’udito.
A cura di Valeria Sorrentino.