La Campania al vertice dell’arte di Cucina
Con l’Associazione Professionale Cuochi Italiani la Campania assurge a grandi risultati e si porta al vertice dell’arte di Cucina. La dimostrazione di quanto è in grado di esprimere e realizzare l’Apci è stata ultimamente data dal gran numero di concorrenti accorsi per partecipare alla sesta rassegna interregionale del Sud Italia di cucina fredda, pasticceria e sculture artistiche e la prima rassegna di cucina calda per giovani emergenti delle scuole alberghiere. Ad ospitare la manifestazione è stata, come di consueto da anni, Villa Lucrezio, ex Le cascine, sulla collina di Posillipo al Parco Virgiliano (ai napoletani più noto come Parco della Rimembranza) con le sue spaziose e luminose sale che si affacciano sul Golfo di Napoli a 360 gradi, direttamente sul mare permettendo a coloro che ne sono ospiti per vari eventi di suggellare un ricordo splendido di Partenope e dintorni. Il posto dove si può veramente affermare il “vide Napoli e po’ muor’” nel senso che dopo aver visto certe bellezze mozzafiato non c’è bisogno di vedere altro, anche se il vero proverbio accaparrato dai napoletani recitava vedi Napoli e poi Mori ( due bellissime località italiane una del sud ed una del nord). La cura, l’eleganza e cordialità offerti agli ospiti dai conduttori della struttura, che costituiscono i principi di un lavoro svolto con gran passione, completano le bellezze naturali formando un tutt’uno di eccellenze che la Campania, ed in particolare Napoli, può vantare. E’ stato così che dall’accoglienza degli chef e degli ospiti curata attentamente da Giuseppe Fraia, direttore di Villa Lucrezio, alla serata chiusasi con le premiazioni nel corso di una cena di gala curata da Arturo Fusco, chef della struttura ed anche presidente provinciale Apci, che ha deliziato tutti con le sue leccornie, i tanti convenuti hanno potuto esprimere esclusivamente parole di elogio ad organizzatori ed organizzanti. Il concorso che negli anni precedenti l’Apci organizzava per la sola cucina fredda, quest’anno si è arricchito della cucina calda con la partecipazione di quattro istituti alberghieri campani. Il concorso – rassegna prevedeva: per la categoria “A” Cucina Fredda, la realizzazione di un piatto di portata a tema libero, monoporzione gelatinato, pensato caldo o freddo e presentato freddo.
Per la categoria “B” Pasticceria, la realizzazione di un dessert monoporzione pensato caldo o freddo e presentato freddo, di ultima tendenza, seguendo le più avanzate tecniche di preparazione, puntando su aspetto cromatico, gusto, preparazione, pulizia del lavoro, precisione nel taglio e nella presentazione, utilizzando solo ed esclusivamente prodotti commestibili. Per la categoria “C” Sculture Artistiche, si richiedeva invece la realizzazione di lavori artistici da esposizione con le varie tecniche di lavorazione di vegetali, formaggi, margarina, pane, burro, cioccolato, zucchero, ghiaccio etc. Altezza massima 160 cm, larghezza massima 100 cm (1 metro).
Infine per la categoria “D” Cucina Calda, realizzata da giovani emergenti, costituito dal team di due Junior Chef della Scuola Alberghiera, con supervisione di uno chef professionista (docente o tutor di stage), era richiesta la preparazione di sei piatti: cinque per i giurati ed uno per l’ esposizione. Il tema della rassegna è stato “Il paniere” con prodotto protagonista – il Branzino – (detto anche spigola, pesce lupo, ragno, Dicentrarchus labrax). Ogni partecipante ha avuto a disposizione un “Paniere” prestabilito e uguale per tutti di alimenti base per potere realizzare la sua ricetta per 6 porzioni nel tempo prestabilito di 45 minuti. Una qualificata giuria ha decretato i vincitori fra gli alunni degli alberghieri che, al mattino subito dopo la gara, sono stati premiati ed il primo posto, conquistando la coppa della “San Pellegrino” come primo trofeo di questa nuova categoria di cucina calda l’hanno meritato Fusco Bernardo e Iadanza Filippo dell’Ipssar “Le Streghe” di Benevento. Secondo è giunto l’Ipssar Rossini di Bagnoli a Napoli con Antonio Siesto e Liliana Viviano. Infine il terzo posto se l’è aggiudicato sempre Le Streghe di BN con De Simone Debora e Pastore Francesco. La cucina fredda è stata invece premiata durante la cena ed ha visto vincitori Luciano Coletta, seguito da Giacomo Luongo e al terzo posto Giovanni Cangialosi. Per la categoria pasticceria sono giunti Giacomo Luongo al primo posto, secondo Amedeo Carannante e terzo Vincenzo Forte. Infine per la categoria sculture artistiche il primo posto è stato conquistato da Giovanni La Rosa, il secondo da Fabio Ometo ed il terzo da Eduardo Estano. A presentare i premiati è intervenuta Sonia Re, direttore marketing e comunicazione dellApci, mentre al suo fianco c’era il vertice del, sodalizio con Ugo Ugolini presidente nazionale, Raffaele Cardillo presidente regionale campano, Nicola Ricci presidente per la provincia di Benevento e Arturo Fusco per la provincia di Napoli. Soddisfattissimo dell’impegno intrapreso si è dimostrato Cardillo che ad alcune domande postegli ha così risposto:”l’Apci in Campania conta 350 iscritti ed in campo nazionale circa 5000, ma quel che conta è che una grande famiglia dove tutti i soci hanno contatti a livello nazionale, regionale e provinciale. Ultimamente, appena insediatomi in questo incarico, posso vantare un gran successo della Campania che si è posta al vertice dell’arte di Cucina con i sui giovani chef attraverso la prosecuzione dell’opera iniziata nel 1998 da Carlo Re attuale direttore generale dellApci in campo nazionale, sostenuta dal 2000 in Campania da Ugo D’Orso e proseguita ora da me che sono tornato a Napoli, insieme a loro, con la conquista di ben due medaglie d’oro.
Nel corso della due giorni di gare, svoltesi alla fiera “Host” a Milano, il Salone internazionale dell’ospitalità professionale, dieci squadre sono scese in campo e vincitore assoluto è stato il team campano. Il primo Campionato nazionale di cucina calda “L’Italia nel piatto” svoltosi a Milano, ha visto sfidarsi cuochi professionisti che hanno presentato in totale 40 piatti all’interno dell’”Arena del gusto italiano”
La testata “Italia a Tavola” è stata media partner dell’evento e ha partecipato all’organizzazione della gara che si basava sulla rivisitazione delle cucine tradizionali e regionali in chiave innovativa. I ragazzi vincitori dei due oro, sia per la cucina calda che per i finger food, val la pena dirlo lavorano in due strutture di gran prestigio per Napoli: il Grand Hotel Excelsior e ed il Gran Hotel Vesuvio. L’aspirazione mia – continua Cardillo – è che per il prossimo anno possiamo proporre la Cucina Calda più ampiamente anche con gli chef di ristoranti, e solo questa, anche perchè è dimostrato che raccoglie un maggiore interesse da parte di tutti. Oltre alle tante minori gare che l’associazione propone e realizza su tutto il territorio nazionale, ci sono questi tre momenti di concorso molto significativi che si svolgono al Nord al Centro ed al Sud, per poi concretizzarsi in un evento annuale che contribuisce all’opera di selezione degli chef che, rappresentano poi la nostra Nazione, in competizioni internazionali come la gara delle Olimpiadi a Herfurth in Germania”. Numerosi gli ospiti di spicco che hanno accolto l’invito alla cena di gala e fra questi l’attore napoletano Vincenzo Soriano, che si è complimentato con gli chef anche per alcune iniziative che intendono affrontare per ragazzi bisognosi di affetto, come quei 12 bambini abbandonati che lui stesso sostiene con il proprio impegno e del quale si sono occupate con servizi riviste e tv a carattere nazionale oltre che locale. Presente anche Raffaele Beato direttore del Consorzio Osservatorio dell’Appennino Meridionale, l’ex direttore didattico dell’Ipssar di Cicciano Pierino Ferrara, Alberto Alovisi presidente campano dell’Ada, Il presidente della sezione napoletana dell’Amira Giuseppe Di Napoli e Nello Ciabatti addetto stampa della stessa associazione, Mimmo Addattilo, vice presidente della commissione mobilità della Ia circoscrizione Chiaia – San Ferdinando che su incarico di Fabio Chiosi, presidente della stessa circoscrizione è intervenuto per annunciare il sostegno, da parte delle istituzioni da lui rappresentate, alle iniziative che l’Apcn intende intraprendere per lo sviluppo di azioni che al contempo siano di grande qualificazione per gli chef e l’immagine del territorio. A conclusione di una giornata intensa di lavori con la sua passione ed impegno, che da anni traspone anche alla salute, recandosi continuamente all’estero per portare fuori le capacità espressive che i grandi chef italiani posseggono è intervenuto Ugo D’Orso di ritorno dalla California che ha sottolineato ancora una volta l’apprezzamento riportato dalla squadra di giovani campani a Milano dove la giuria al loro oro ha assegnato un distacco di ben 50 punti dal secondo classificato. Tutto questo ha affermato D’Orso perchè i nostri chef, forti di una grande preparazione, hanno preparato dei piatti con prodotti del territorio campano elaborati con un pizzico di fantasia rendendoli non solo belli ed attraenti nella presentazione, ma offrendo nella preparazione, quel pizzico di fantasia che ha fatto nascere piatti principalmente gustosi e saporiti dove venivano evidenziati i sapori ed i profumi dei componenti da gustare come i friarielli, il tartufo di Bagnoli Irpino, il maialino casertano, la ricotta di bufala, le castagne di Montella, la verza torsella, la scarola ecc.. Vivaddio, dunque, si ritorna all’apprezzare quel tipo di cucina del nostro territorio elaborata con un pizzico di fantasia, e quindi non rivisitata come solitamente si usa dire oggi, ma preparata da un grande chef con l’utilizzo di prodotti eccellenti come materia prima.
A cura di Cinzia Loffredo