Napoli, De Magistris dice sì al registro delle coppie di fatto
Luigi De Magistris tiene fede alla parola data e, in un Consiglio comunale a bassissimo tasso di opposizione, dà il via ai preparativi per l’istituzione del registro per coppie di fatto, il primo e decisivo step verso il riconoscimento delle unioni basate sul vincolo affettivo, sull’esempio di Bologna e Padova e battendo sul tempo il collega Giuliano Pisapia, sindaco di Milano; ma già quando l’assessore alle Pari Opportunità Pina Tommasielli avanzò la proposta di tenere un registro delle unioni civili presso l’anagrafe comunale, c’era la consapevolezza che sarebbe stata una svolta storica: verranno dunque finalmente riconosciuti ai conviventi (anche dello stesso sesso, in quanto ci si basa sull’unione affettiva) gli stessi diritti civili delle coppie sposate, ufficializzando una realtà esistente ma che finora è sempre rimasta “ai margini”, non riconosciuta e non tutelata dagli organi statali: “È un atto d’amore; mettiamo in evidenza dei diritti dormienti” , afferma in proposito il sindaco di Napoli, aggiungendo inoltre: “Napoli dimostrerà ancora una volta di essere una città dell’inclusione, della Pace, della dignità. Una città aperta a tutte e a tutti, che garantisca pienamente anche il diritto all’amore, a vivere la vita nel modo più pieno, nel rispetto degli altri. In una parola: una città che riconosca il diritto alla felicità”. Poco felice della situazione si presenta, ovviamente, la Chiesa, il cui punto di vista era stato già espresso dal cardinale Crescenzio Sepe a novembre, quando la proposta era ancora al vaglio della giunta: “Sono un’imitazione delle famiglie originali, come le borse tarocche”, fu il commento dell’arcivescovo di Napoli. “I registri delle unioni civili non sono una priorità per Napoli. Rispetto tutti, ho incontrato queste persone, per loro ho un rispetto totale senza alcun tentennamento. Però è chiaro che ci sono delle cose che, come cattolici, non possiamo accettare”. Commenti che sono stati debitamente ignorati da De Magistris, orgoglioso nel ribadire i diritti civili stabiliti nella Costituzione.
Germana de Angelis