FBI SMASCHERA KAMIKAZE, VOLEVA COLPIRE IL CAMPIDOGLIO
E’ stato arrestato a Washington, dagli agenti dell’FBI, un uomo che a quanto pare aveva progettato e stava per compiere un attentato al Campidoglio, sede del Congresso americano.
Il presunto kamikaze, un marocchino di 30 anni, è stato fermato proprio mentre si recava al Campidoglio, dove, secondo gli agenti della polizia federale che lo seguiva già da tempo, voleva farsi saltare in aria. L’arresto del terrorista è stato possibile grazie ad una lunga indagine, durante la quale gli agenti dell’FBI si sono finti esponenti di Al-Qaeda disposti ad aiutarlo.
Venuti a conoscenza delle intenzioni del giovane marocchino, gli agenti hanno provveduto a preparare un finto giubbotto esplosivo del tutto innocuo ed a farlo indossare al ragazzo, poi lo hanno seguito. L’aspirante suicida si è dapprima recato in una moschea, poi si è diretto verso la sede del Congresso. Qui, l’FBI, appurate le sue reali intenzioni terroristiche, lo ha arrestato.
Dean Boy, portavoce del dipartimento di Giustizia ha confermato: “Gli esplosivi che aveva cercato di utilizzare per l’attacco erano stati resi inoffensivi dai tutori della legge e non hanno mai rappresentato una minaccia”. Anche Kimberly Schneider, portavoce della polizia del Campidoglio, ha assicurato che “in nessun momento c’è stato pericolo”.
Casi del genere sono già stati smascherati in passato in America. Non è la prima volta, infatti, che la polizia Federale agisce in questo modo. Nello scorso autunno, Rezwan Ferdaus, un cittadino americano 27enne, laureato in fisica all’università di Boston, era stato arrestato dopo aver pianificato un attentato contro il Pentagono: voleva attaccarlo con un mini esercito di aerei telecomandati. Anche in quel caso gli agenti federali si finsero suoi collaboratori al fine di smascherarlo ed arrestarlo una volta appurata la veridicità delle sue intenzioni terroristiche.
Mario Sabljakovic