Epidemia del tabacco: date un taglio alla sigaretta
Parlare di epidemia del tabacco a livello mondiale potrebbe sembrare, a prima lettura, una esagerazione, un escamotage per attirare l’attenzione del lettore, che nulla ha di veritiero. Invece queste parole sono state scelte, e non a caso, dal Direttore Generale dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), Margaret Chan, in occasione della giornata mondiale contro il tabacco, tenutasi lo scorso 31 maggio.
Non a caso in quanto i dati sulle morti da tabacco nulla hanno da invidiare a qualsiasi altra pandemia; basti pensare che ogni minuto, nel mondo, muoiono a causa della sigaretta ben 6 persone. Se pensiamo alla sola Italia, ogni anno sono ben 80 mila le vittime per malattie imputabili al fumo, circa il 15% del totale dei decessi.
Per scongiurare l’aumento, che oramai sembra inevitabile, delle morti da tabacco, stimato per il 2030 di circa 8 milioni di vittime l’anno, la nuova campagna tenuta dall’OMS e da alcune associazioni tra cui la Lilt (Lega Italiana Lotta ai Tumori) prevede la pubblicazioni di immagini, anche sui pacchetti di sigarette, dei vari tipi di tumori e malattie che il fumo comporta, il tutto affiancato dai tradizionali foulard griffati della prevenzione.
Molto spesso i fumatori non si rendono conto infatti degli effettivi danni portati loro dal tabacco. Esiste tuttavia un test di laboratorio che permette di visualizzare il danno che il fumo provoca ai nostri polmoni. Si chiama test del monossido di carbonio che ci permette di controllare lo stato di salute del nostro apparato respiratorio ed inoltre viene spesso effettuato gratuitamente da molte associazioni per la lotta contro il fumo.
A cura di Alessandro Amitrano