A Napoli c’è l’unico Donatello presente in città e nell’intera Italia centro-meridionale
A Napoli c’è l’unico Donatello presente in città e nell’intera Italia centro-meridionale, ma in pochi lo sanno. A “diffondere la notizia”, però, ci pensa l’associazione “Amici dei Musei”, sezione partenopea, che invita pubblico, appassionati e addetti ai lavori alla (ri)scoperta di questo gioiello proprio durante la sua settima Giornata nazionale, in programma domenica, con la visita della Chiesa di S. Angelo a Nilo, adiacente a piazza San Domenico Maggiore, alle 10,30, e, a seguire, del convento di San Lorenzo Maggiore in via Tribunali. L’iniziativa segna il “debutto” di Lucio Fino (già docente della Facoltà di Architettura della Federico II, nonché autore di numerose e preziose pubblicazioni sull’arte e la storia della città, edite da Marzio Grimaldi, ndr) come presidente degli Amici dei Musei di Napoli, guidati per oltre vent’anni da Vittorio Accardi, che continuerà a fornire il suo valido apporto all’associazione essendone stato nominato presidente onorario in segno di apprezzamento per la fattiva opera da lui prestata durante l’incarico. «Il mio programma -precisa Fino- prevede, insieme al ciclo di conferenze, visite guidate ed escursioni, un’apertura sempre più decisa verso il mondo dei giovani con iniziative da tenersi il sabato, e, in particolare, un impegno concreto per la “sfida educativa” lanciata dall’Arcidiocesi di Napoli con Sua Eminenza il Cardinale Sepe, attraverso attività didattiche, visite e concerti da organizzare ogni anno presso un oratorio nei quartieri più degradati di Napoli». Ecco dunque che il primo passo prenderà il via proprio domenica quando a S. Angelo a Nilo si potrà ammirare il grandioso monumento funebre del Cardinale Rinaldo Brancacci, opera interamente realizzata a Pisa nel 1430 circa dal Michelozzo, sul cui fronte, al centro del sarcofago, è incastonato un mirabile pannello in marmo del Donatello, raffigurante l’Assunzione in Cielo della Vergine, opera tra le più belle e più originali del genio che, con l’inimitabile tecnica dello “stiacciato”, annullò lo sfondo della scena in un indefinito mobilissimo fluire di aria e nubi, entro cui affiorano la Vergine e gli Angeli. E da piazzetta Nilo a piazza San Gaetano, passando per San Gregorio Armeno, tentando di raggiungere incolumi da sfogliatelle e babà, si raggiunge il convento di S. Lorenzo Maggiore di cui sono ben note le architetture della “Sala Capitolare” e della “Sala Sisto V”, già Refettorio, e, prima ancora, a partire dal 1442, salone dove si tenevano i “Parlamenti Generali del Regno di Napoli”: pochissimi, però, conoscono gli eleganti affreschi sulle volte e sulle pareti, tra grottesche e motivi simbolici, di Luigi Rodriguez, un grande artista meglio noto agli addetti ai lavori come Loise il Siciliano, vissuto a Napoli negli anni a cavallo tra il Cinquecento e il Seicento. Il Rodriguez fu allievo di Belisario Corenzio e seguace del Cavalier d’Arpino, e partecipò nel corso del primo decennio del XVII secolo alle decorazioni di S. Maria la Nova, di Santa Patrizia, del Sacro Monte di Pietà e della Cappella Maggiore della Chiesa dei Gerolomini. Una full immersion nella cultura, di cui qualcuno celebra la morte, ma che in molti s’impegnano con sacrificio a tenere viva e attiva, come dimostra Fino e il nuovo consiglio direttivo composto da Paolo Tagliatatela (vicepresidente), generale Alessio Guasco (tesoriere), Rita Punzo (segretaria), consiglieri Carlo Branca, Giovanna Carrillo, Enzo Del Vecchio, Giannicola Forte, Carlo Garolla, Grazia Leonetti e Decio Nocerino. Partecipazione libera e spirito di gruppo per una mattinata all’insegna della storia e della bellezza.
A cura di Rosaria Morra