ACCOGLI, COMPRENDI E ACCETTA TE STESSA!
Cara Rossella,
più d’ogni altra cosa tempo il giudizio altrui. Mi guardo sempre intorno sospettosa, come se qualcuno possa criticare il mio comportamento, il modo in cui vesto, il mio trucco, il mio modo di parlare o di muovermi. Non mi sento mai a mio agio. Non parliamo poi delle persone che amo, a cui più tengo. Oltre alla critica, temo di deluderli perché sicuramente si aspettano molto da me ed io non sono in grado di accontentarli. Ricordo ancora la sofferenza quando i miei genitori dicevano che ero goffa, timida, poco loquace: il dolore di quando mi dicevano che commettevo solo errori, che era sbagliata ogni cosa facessi. Per loro nulla andava bene e con invidia guardavo le mie compagne lodate e sostenute dai genitori, anche quando commettevano gravi mancanze. Sono adulta, tra poco mi sposo ma cerco sempre una conferma, un’approvazione, un sostegno perché mi reputo un’incapace e tremo al solo pensiero che i miei trovino anche un solo difetto nella preparazione del matrimonio.
Antonella
Mia cara Antonella,
l’unico “giudice” che può danneggiarti è quello che hai dentro te, il peggiore, l’implacabile, quello a cui senti dover sempre obbedire. Da sola demolisci la tua autostima , ripetendo ciò che i tuoi genitori, in modo inconsapevole, hanno perpetrato nei tuoi riguardi, distruggendoti, lacerandoti, denigrandoti. Tu, figlia troppo sensibile, da loro, genitori poco attenti e forse vittime dei loro irrisolti conflitti, avresti dovuto invece ricevere positivi giudizi e tanto amore. Di questo siamo tutti bisognosi, a qualsiasi età ma specialmente nella delicata fase dell’infanzia e dell’ adolescenza per allontanare le frustrazioni di cui potremmo essere bersaglio. “ Chissà ora che pensano di me? Sto sbagliando forse? Che brutta figura farò? Perché mi guardano? “. Questi e molti altri gli interrogativi di chi si sente circondato da “persecutori”, pronti a giudicare ogni scelta, ogni azione, ogni parola. E a questo si innesca un comportamento ancor più sbagliato : per ottenere un giudizio positivo, per non essere emarginati, rifiutati o derisi, si cerca a tutti i costi di piacere o soddisfare ogni altrui aspettativa, ogni condizione, anche a costo di dimenticare quanto sia importante non recitare un ruolo che non appartiene, assumendo comportamenti lontani dalla propria, vera natura. E’ così che ci si costruisce una maschera, per evitare il giudizio altrui! In questo modo ci rivestiamo di ipocrisia, controlliamo la nostra mente, pieghiamo il nostro cuore a scelte non volute, cedendo ad assurde trappole di sottomissione , divenendo sempre più deboli, perdendo spontaneità ed equilibrio. Sappi che più si tende a mascherare un’emozione, un difetto, una debolezza , più questa sarà evidente agli altri attraverso i nostri modi inconsci di comunicare, sia con i gesti ,che con le parole e gli atteggiamenti. Sentirsi osservati, criticati, sotto accusa, rende schiavi, angosciati, tormentati dai sensi di colpa. Vuoi una terapia veloce? Inizia a mostrare i tuoi punti deboli, parla apertamente delle tue debolezze, anche delle più insignificanti, sorridi dei tuoi difetti. Mostra la tua interiorità e la tua sensibilità. Ovviamente non a tutti ma a quei pochi che reputi importanti, a chi ti fa piacere sia tuo amico, a chi vuoi che ti resti accanto. Togli la maschera e affronta ogni situazione temuta. Racconta di te, chiedi ciò di cui hai bisogno, impara a dire “no”. Vedrai a poco a poco emergere la vera “Antonella”, quella che non si vergogna a mostrare il volto, più vero e bello, quella che accetta i propri limiti, le proprie debolezze, quella che non nasconde per compiacere, quella che non vive una vita infelice, per far felici gli altri. Ricorda che sta a noi decidere se essere vittime o vincitori!
Rossella Argo
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