La quotidianità di Casa Mandela: un ottimo esempio della legge n. 109/1996
Un’anta mancante ad un mobile di cucina, il foglio dei turni delle pulizie appeso ad una vetrinetta, due ciotole sulla tavola: è così che appare la cucina della Casa dei diritti Nelson Mandela, sita in corso Resina, al civico 75, nella popolosa cittadina di Ercolano. Inaugurata il 18 giugno 2009, è dalla serenità delle donne nigeriane intente a cucinare che trapela la buona riuscita del progetto S.P.R.A.R (Sistemi Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati), attuato dal Comune omonimo tramite l’associazione di volontariato “Arcipelago della solidarietà”. Difficile ruolo, quello del Ministero degli Interni, il quale, una volta individuati i soggetti, dà loro la prima assistenza tramite i Centri di Prima Accoglienza, per poi effettuare una selezione e affidarsi quindi ai vari enti attuatori. Secondo le disposizioni legali vigenti, i rifugiati possono aderire ad un progetto S.P.R.A.R per un totale massimo di un anno, composto da un periodo minimo di sei mesi, prorogabile di un altro semestre. Durante tale tempo, sono messi in condizione di avere tutti gli strumenti per l’inserimento in Italia: mediante la conoscenza della lingua italiana e delle varie norme, gli immigrati hanno la possibilità di ricercare anche autonomamente un lavoro. E’ proprio nella cittadina vesuviana che Musah Ibrahim, intervistato in un ottimo Inglese, desidera continuare a vivere. Un uomo a cui è stata incendiata un’attività commerciale, che si esprime correttamente in più lingue e che lavora con passione. Lui si è sentito accettato, nonostante l’iniziale diffidenza del condominio, già provato, in quanto l’immobile è stato confiscato al boss Stefano Zeno , esponente del clan Birra ed avversario degli Ascione-Papale. Casa Mandela è un tipico esempio partenopeo di applicazione della legge 7 marzo 1996, n. 109 (GU n. 058 Suppl.Ord. del 09/03/1996) riguardante le disposizioni in materia di gestione e destinazione di beni sequestrati o confiscati.
E’ anche, e soprattutto, un ottimo cocktail di vari fattori: la tolleranza degli ercolani, dovuta alla corretta amministrazione del Sindaco Nino Daniele e dell’Assessore alle Politiche sociali Ferdinando Pirone, i quali hanno richiesto che le persone accolte fossero costituite in nuclei familiari; la competenza e l’entusiasmo di Luigi Di Chiara, Responsabile del progetto, e di Marianna Gotta, Presidentessa dell’associazione “Arcipelago della solidarietà”, la quale dichiara :«E’ la tipologia di persone che viene che fa il progetto». E’, con loro, la sfida quotidiana di: Francesca Ascione, assistente sociale; Manuela Bambi, Lucia Buono; Franco Cepollaro, responsabile degli operatori; Angiola Di Conza, Alessia Russo e Teodoro Scardamaglio.
A Casa Mandela sono presenti, oltre alle famiglie nigeriane, due giornalisti della BBC di nazionalità curda.
Il ricordo va ai due primi ospiti: Bruno ed Irene. Ne è stata fatta di strada, da allora. E’ la presenza dei bimbi, portati dietro alla schiena, che ci riporta a terre, usanze e tradizioni non italiane, per imparare, da loro, a crescere nella multiculturalità.
Per info: http://www.arcisol.it/chi.htm
A cura di Lidia Ianuario