AFGHANISTAN: OBAMA ANNUNCIA RITIRO GRADUALE DELLE TRUPPE
Il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha annunciato nella serata di mercoledì che l’America ritirerà gradualmente le proprie truppe impegnate in Afghanistan.
Gli Stati Uniti lasceranno il campo di battaglia molto più velocemente di quanto avrebbe auspicato il Pentagono continuando comunque l’azione di contrasto contro i talebani almeno fino al 2014. Per avere un’idea, saranno 10.000 i soldati che lasceranno il paese entro la fine di quest’anno ed altri 23.000 prima della fine dell’estate 2012.
Il grosso dell’esercito tornerà in patria in un momento successivo e lascerà il comando delle azioni ai soli soldati afghani.
Si tratta quindi dell’inizio della fine della guerra più lunga nella storia degli Stati Uniti. Il conflitto, iniziato come risposta agli attacchi dell’11 settembre si avvicina alla sua conclusione senza aver avuto risultati soddisfacenti sotto il punto di vista dell’ordine e della violenza in Afghanistan. L’uccisione di Osama Bin Laden è stata con molta probabilità il primo pretesto utile per lasciare un territorio impossibile da governare, trasformato in un pantano dal quale era difficile uscire simile a quello del Vietnam.
Obama, in un discorso in diretta televisiva rivolto alla nazione, ha detto che il ritiro avviene “da una posizione di forza” dopo aver soddisfatto l’obiettivo fondamentale di indebolire Al Qaeda , ma ha ammesso che “non farà finta che l’Afghanistan sia ora un paese perfetto”. Ha ricordato che la dispersione di risorse anche e soprattutto economiche per la guerra in Iraq ha impedito ulteriori progressi in A territorio afghano e ha annunciato che, dopo un decennio di lotta al terrorismo, “ora è arrivato il momento di concentrarsi sugli USA ” e di ” investire nel popolo americano”.
Allo stesso tempo, il presidente ha annunciato che il suo governo non si dimenticherà dell’Afghanistan, ma bensì continuerà a cercare di risolvere il conflitto civile afghano attraverso i negoziati politici.
Il discorso di Obama, arriva in un momento propizio, e cioè nel momento di maggiore pessimismo tra l’opinione pubblica americana su quali fossero le reali necessità di continuare combattere in Afghanistan e la crescente pressione da parte del Congresso di porre fine una volta e per tutte alla guerra .
Il Presidente americano con il suo discorso da perfetto mediatore ha cercato (e probabilmente ci è riuscito in pieno) di chiudere in qualche modo la lunghissima pagina della guerra in Afghanistan ed un altrettanto lungo e contestato conflitto iniziato dal suo predecessore, George Bush, per potersi poi concentrare a pieno sull’economia nazionale.
Entrambe queste azioni, e principalmente correlate all’uccisione di Osama Bin Laden, sono un importantissimo spot per il rinnovo della candidatura di Obama in vista delle prossime elezioni presidenziali del 2012.
Mario Sabljakovic