Al nord per diventare professionista della moda. Lina Mattino, studentessa di moda racconta la sua esperienza.
Tantissimi sono i giovani che lasciano la loro città natale per trasferirsi in mete come Roma, Firenze e Milano, dove la loro passione per la moda e la loro voglia di imparare possono essere soddisfatte da un’alta preparazione accademica, capace di dare le basi per soddisfare l’altissimo grado di competenza che richiedono le aziende e con la speranza di trovare un’occupazione.
Lina Mattino è una di questi giovani e da due anni frequenta il corso di fashion designer all’Accademia Studio Moda Rossella di Arezzo.
Nata e cresciuta a Napoli, Lina ha conseguito brillantemente il diploma in Moda e Costume all’Istituto Statale d’arte Umberto Boccioni e al termine degli studi superiori ha deciso di dare una svolta alla sua vita e di investire sul suo futuro, scegliendo un’accademia riconosciuta con un titolo di laurea al livello europeo, un titolo che valga la pena degli sforzi lavorativi da lei compiuti e che sia in grado di preparala al meglio per affrontare la realtà lavorativa delle azienda di moda.
“La decisione di trasferirmi in Toscana è nata dalla constatazione che le accademie del centro e del nord, veri e propri poli della moda, siano più qualificate verso un insegnamento mirato all’esigenze delle aziende, nelle quali carta e matita sono ormai oltrepassate. L’accademia che frequento offre una didattica basata sull’utilizzo delle nuove tecnologie cad, programmi che a Napoli ancora non sono utilizzati”.
Lina è una studentessa modello, ha una media del 29 e si impegna con passione in tutte delle discipline, che ritiene tutte interessanti in quanto correlate l’una all’altra, dal marketing alla storia dell’arte. Predilige come qualunque altro artista il disegno, nel quale può esprimere tutta sé stessa e si ritiene del tutto soddisfatta della decisione di essersi trasferita.
Il corso di laurea che frequenta la giovane fashion designer permette di poter stare di più a casa. Ogni mese ci sono dei rientri in accademia che variano da 1-2 settimane, durante le quali frequenta i corsi o sostiene gli esami.
“Quando torno a Napoli ho la possibilità di seguire delle lezioni e-learning, in cui ogni studente si collega al computer dell’università dal proprio computer di casa ed ha un insegnante che lo segue e lo aiuta” – aggiunge Lina, e conclude: “Sono convinta della scelta che ho preso, anche se ciò implica dei sacrifici. Studio Moda Rossella mi di da’ gli strumenti per realizzarlo, ogni anno da’ la possibilità di visibilità partecipando a sfilate che permettono a noi aspiranti stilisti di essere notati dalle aziende. Ho inseguito il mio sogno e sconfiggo la paura di non farcela con la mia passione e impegnandomi sempre di più”.
Diventare stilisti oggigiorno è ancora più difficile di qualche decennio fa, quando gli stilisti che hanno fatto la storia erano sarti fortunati che riuscivano a fare della loro sartoria nel corso degli anni delle vere e proprie aziende.
All’epoca bastava il talento e un po’ di fortuna, ma ora essere stilisti non è solo questo, non significa solo saper disegnare, perché in quello si può diventare bravi con l’insegnamento, ma significa soprattutto avere una formazione polivalente in tutte le discipline, dal vecchio disegno a mano alle nuovissime tecnologie in cad, dal cartamodello alla realizzazione dell’abito, dallo studio del passaggio da modello creativo a prodotto industriale. Ma alla base di tutto questo occorre innanzitutto una forte e speciale creatività, il dono più importante per poter essere notati e affermarsi con successo.
In un mercato competitivo come quello della moda in Italia è di essenziale importanza essere capaci di crearsi uno stile unico e originale, uno stile capace di essere riconosciuto in ogni creazione e che è capace di farsi strada all’interno di un’azienda.
Casi come quello di Jhon Galliano, lo stilista di punta di Christian Dior o di Marc Jacobs, attualmente direttore artistico per Louis Vuitton, rappresentano dei veri e propri idoli, personalità che nonostante la loro giovane età sono stati capaci di sfondare nelle case di moda più importanti di Parigi facendo conoscere il proprio nome al di là dell’etichetta.
La moda ha un percorso molto tortuoso, nel quale se non sei davvero motivato, è facile scoraggiarsi e abbandonare l’obiettivo.
Bisogna pretendere sempre di più da sé stessi e dalla vita, perché chi si accontenta già all’inizio è colui che in realtà non ha mai avuto la passione.
A Napoli non ci sono molte possibilità di successo in un campo che non si è ancora affermato, che non è stato valutato nella sua importanza economica. Il settore della moda, da sola, grazie alle grandi sartorie di fama mondiale che fanno parte della nostra tradizione napoletana, potrebbero far divenire il capoluogo partenopeo un vero e proprio polo della moda e una rinascita per il settore occupazionale e una nuova speranza per i giovani talenti che nascono in una città che non è in grado di offrire loro le stesse possibilità di altre città, forse a causa della mancanza di spirito imprenditoriale o forse a causa delle infiltrazioni camorristiche che rovinano i progetti di sviluppo .
A cura di Aline Improta