Ancora sorprese dalla scienza italiana: e l’energia verde diventa qualcosa di più di una semplice utopia

ImmagineCare lettrici e cari lettori, anche questa settimana si rendono protagoniste scienza e ricerca, che spianano la strada all’agognata energia pulita: nel nostro Paese, più precisamente nella città di Bologna, è stata sperimentata con successo la fusione nucleare a freddo; il processo, che avviene a causa di una reazione di fusione tra atomi leggeri, in particolare nichel e idrogeno , è capace di sprigionare un’energia incredibilmente superiore a quella che serve a far avvenire la reazione stessa, rendendola dunque eccezionalmente vantaggiosa: l’ingegnere Andrea Rossi, inventore della macchina che ospita il prodigioso esperimento, afferma infatti: “Si sono consumati 600 kilowattora e se ne sono prodotti 12mila”. Presente all’esperimento anche il fisico Sergio Focardi, pioniere nel campo degli esperimenti sul nucleare e professore dell’Alma Mater, il prestigioso ateneo pubblico di Bologna menzionato la settimana scorsa, in quanto recentemente eletto miglior centro di ricerca italiano.
Il processo di fusione fredda che avviene nel reattore, oltre a consumare quantità di energia molto minori per l’avviamento (e per questo motivo è chiamata anche LENR, acronimo inglese per “Low Energy Nuclear Reactions”, tradotto in italiano come “reazioni nucleari a bassa energia”), si produce a pressioni e temperature molto minori rispetto a quelle necessarie per la fusione nucleare calda.
Il prototipo, coperto dal segreto industriale, è già stato brevettato, e il catalizzatore d’energia, che occupa la misura di un tavolo circa, pare pronto per la riproduzione e la commercializzazione.
Il progetto, peraltro, sembra nato quasi per caso, in quanto neanche i fisici sanno esattamente cosa avviene nel catalizzatore, e il metodo scientifico richiederebbe numerosi altri esperimenti e verifiche, ostacolati dal segreto industriale. Lo stesso Rossi ammette: “Dietro questo processo non c’è una base teorica: per quale motivo avvengono questi risultati lo abbiamo solo ipotizzato”.
A questo proposito, Focardi appare risoluto, affermando: “Non so come un protone di idrogeno possa entrare nel nucleo di nichel, ma avviene. Ed è la strada dell’energia per l’umanità”.
Comunque sia, per la Terra è indubbiamente un grosso passo avanti, che alimenta notevolmente le speranze che problemi energetici ed ecologici possano risolversi con un’unica soluzione che, nonostante sia stata inizialmente accolta con sfiducia e scarso interesse, ed a lungo insabbiata e confinata a “scienza di nicchia” dagli scettici, sembra poter essere rappresentata proprio dalla LENS, ora rivalutata ed esaltata a “Graal della Scienza”.

A cura di Germana de Angelis