Arte, Passione, Lavoro, Pizza Napoletana Patrimonio dell’UNESCO
Gli artigiani, sono una prestigiosa categoria di professionisti, che abbiamo il dovere di stimare e proteggere, perchè in un’era dove il computer e la tecnologia hanno preso il sopravvento, non possiamo che apprezzarne il loro impegno a tramandare tradizioni, che rischiano di estinguersi nel tempo, annullando l’identità di intere generazioni. Ecco che l’artigiano, diventa un’artista del suo operato, ed i pizzaioli napoletani, ne sono un grande esempio, perchè con l’abilità delle loro mani in tanti piccoli gesti, e la manipolazione degli alimenti semplici e genuini come acqua, farina e pomodoro, tramutano un sentimento come l’amore, in passione per il lavoro, creando dei veri e pregiatissimi quadri d’autore, che emanano profumi e sapori. L’odore inconfondibile, di una verace pizza napoletana, cotta in forno a legna, stimola gusto, fantasia e ricordi. Il profumo di una calda pizza appena sfornata, riesce a trasmettere anche ad occhi chiusi, il sapore degli ingredienti che la compongono, e spesso riporta la memoria indietro nel tempo, facendo raffiorare i ricordi delle pizze fritte “Take Away” cucinate nelle tipiche abitazioni napoletane “i bassi”, come anche le pizzette a “portafoglio” mangiate a colazione sostituendo la dolce brioches, oppure ancor di più, la famosa pizza “oggi a otto ” dove i consumatori, potevano degustarla e pagarla successivamente entro otto giorni. Ecco che nasce così un progetto, da parte dell’Associazione Pizzaiuoli Napoletani, che promosso dal presidente della Fondazione UniVerde Alfonso Pecoraro Scanio, hanno voluto candidare la pizza napoletana nella lista del Patrimonio Innaturale dell’Umanità Unesco. Un percorso interamente sostenuto anche da Franco Manna, Presidente di RossoPomodoro, che ha decisamente voluto unire le diverse “famiglie di pizzaiuoli napoletani” per lottare verso un unico obiettivo, quello di ottenere un riconoscimento nel mondo, dell’Arte dei Pizzaiuoli Napoletani, a tutela di una cultura alimentare regionale, proteggendola dalle false imitazioni nel mondo. “Per una volta, dice il Presidente Manna, mettiamo da parte l’orgoglio e la gelosia del proprio lavoro, che non portano da nessuna parte, ma uniamo le nostre esperienze e tradizioni familiari tramandateci, per un riscatto nel mondo dell’arte napoletana, per farla diventare simbolo d’identità Nazionale”. Una corsa lunga, sostenuta con firme da gente comune e tante celebrità quali: Gabriele Muccino, Renzo Arbore, Luciana Littizzetto, Ilary Blasy, Jimmy Ghione, Eugenio Bennato, Giorgio Panariello, il fondatore di Eataly Oscar Farinetti, Frank Carpentieri di Made in Sud. Tra gli sportivi, i calciatori Totò di Natale, Fabio Quagliarella ma anche l’intera squadra del Pisa. Mentre a Londra e a New York, la firma di Lidia e Joe Bastianich, Bud Spencer e Natalia Quintavalle, Console generale dell’Italia a New York. “Finalmente ce l’abbiamo fatta, dice Pecoraro Scanio, abbiamo raccolto 300mila firme, che hanno aperto le porte verso la candidatura all’Unesco”. Il dossier, è stato presentato ufficialmente alla sede dell’Unesco il 30 marzo 2015, mentre dal 1 aprile 2015 al 15 novembre 2016, la pizza sarà esaminata dai valutatori che avranno il compito di decidere di promuoverla. “Ma questo, dicono tutti insieme, è solo l’inizio; il nostro impegno sarà quello di raccogliere un milione di firme da portare a Parigi, per la candidatura mondiale”. Il grande evento, per comunicare il successo conquistato, è avvenuto nel caratteristico locale ROSSOPOMODORO, sul lungomare Caracciolo di Napoli. Tutti gli eventi, tra l’Italia e l’Estero, sono stati particolarmente curati con professionale attenzione, da Clelia Martino, Development Manager dell’azienda rossopomodoro, che non ha mai tralasciato, nessun minimo particolare, ed ha anche dichiarato di essere gioiosa e soddisfatta del traguardo raggiunto. Presenti a sostegno della serata, anche l’Assessore alla cultura del Comune di Napoli, Nino Daniele; Il pizzaiolo Davide Civitillo, appena arrivato dalla Fiera Della Pizza, tenutasi a Las Vegas, portando a casa il Primo posto; il Presidente del’APN Sergio Miccù, anche lui appena atterrato da Las Vegas insieme a Civitiello e gli altri pizzaiouoli campani, lo Chef Antonio Sorrentino, responsabile della strategia dei menù, nonchè ricercatore delle materie prime di rossopomodoro; Il pizzaiolo Ciro Oliva, e la pizzaiola Teresa Iorio, testimone femminile di questa categoria di lavoratori, mentre Gino Sorbillo, purtroppo, non è riuscito a raggiungere la struttura. Presenti inoltre, come di consueto in queste grandi kermesse, Antimo Caputo, in rappresentanza anche di Eugenio e Carmine, gli altri due titolari dell’omonimo antico molino produttore della famosa “Farina Caputo”, e il Prefetto, per la Campania, dell’Accademia Italiana di Gastronomia storica, il giornalista enogastronomico, Giuseppe De Girolamo. Tutti i presenti hanno potuto degustare un ricco buffet, fatto di piccole prelibatezze, e di classica pizza margherita. La soddisfazione più gradita, è stata la presentazione della PIZZA EXPO’: pomodoro, basilico e ciliegine di mozzarella di bufala, ideata da Manna con Sorrentino e Davide Civitiello Campione mondiale 2014, che rappresenterà la genuinità dei prodotti campani nel mondo, alla Fiera EXPO’ di Milano, dove rossopomodoro sarà presente con una grande struttura, perchè il mondo arriva a casa nostra.
Sabrina Abbrunzo