Arturo Borlenghi: Se mi chiedi la verità ti racconto una favola
Le linee pulite e i colori forti impressionano come poche altre cose, questa l’autentica magia di “Arturo Borlenghi – Se mi chiedi la verità ti racconto una favola” un’esposizione dedicata al Maestro partenopeo a cura di Susanna Crispino e Roberta Cotronei, visitabile presso il Museo dell’Opera di Santa Chiara fino al 3 giugno. Un lavoro attento e raffinato quello che le curatrici hanno inteso e realizzato, un tributo fatto in punta di piedi, rispettando l’eleganza formale di questo grande artista, ed esaltando l’energia umana propria delle sue amatissime tinte forti, un’autentica cifra stilistica. «Si tratta di un doveroso e raccolto tributo, ma anche di un’opportunità di mostrare le sue opere in una location magica e suggestiva come questa». Così Susanna Crispino descrive l’esposizione, un viaggio che parte dai papier collè, un piccolo grande saggio di genialità e semplicità, dove le sovrapposizioni restituiscono volume formale e dove la scelta cromatica imprime forza e libertà. Proprio la carta, infatti, è al centro di questa ricerca espositiva, scelta per la sua infinita duttilità, per la sua precarietà, forse per una sensibilità innata che dispone diversamente tanto l’artista quanto l’osservatore. Il tratto pittorico, però, ritorna prepotente, e lo fa con il linguaggio prima e con i corposi interventi di colore poi. Un alfabeto visuale rende le lettere giocosi elementi pseudodecorativi, complici di un arricchimento interiore davvero incredibile, mentre gli intensi e spumosi volumi cromatici collaborano al rifiorire dell’anima. Dimensione onirica e realtà si fondono nella prestigiosa sede al 49/C di via Santa Chiara, per fare dell’Arte quel ponte concreto verso la fantasia.
Rosaria Morra