Il Comando della Brigata Taurinense ha annunciato la notizia di uno scontro a fuoco a Bala Murghab, una delle aree più pericolose dell’Afghanistan, tenutosi in mattinata, verso le 11.00 locali. Tre alpini italiani della Task Force North sono rimasti feriti nello scontro con i talebani. Nello scontro, milizie talebane hanno attaccato un gruppo di militari italiani impegnati in un’attività di supporto alle forze di sicurezza afghane.

Dei nostri tre soldati rimasti feriti nello scontro a fuoco, uno ha riportato lesioni ad un polmone e ad una spalla. Un altro soldato è stato colpito all’inguine, il terzo non ha riportato ferite serie.
Il comando del contingente italiano ad Herat ha precisato che i tre militari non sono in pericolo di vita ed attualmente uno dei feriti si trova presso l’ospedale da campo di Herat, mentre gli altri due sono ancora presso la base di Bala Murghab. Mentre l’ufficile ferito in modo grave veniva trasportato in ospedale, i talebani hanno colpito con colpi d’arma da fuoco anche l’elicottero.
Si ritiene che la dinamica dello scontro sia ancora in fase di chiarimento.

Le notizie sulle condizioni dei nostri militari sono state confermate anche dal Ministro della Difesa,   Ignazio La Russa, che ha descritto la pericolosità della zona d’azione in cui si trovavano i militari coinvolti nello scontro a fuoco, sostenendo che si tratta della zona percorsa dai talebani che vengono sospinti verso nord dall’azione condotta a sud dai militari americani ed inglesi.
Precisamente due mesi fa, il 17 Maggio, due soldati italiani del contingente Isaf impegnato in Afghanistan, furono uccisi ed altri due rimasero feriti a causa dell’esplosione di un ordigno.

Poche ore prima dello sgradevole attacco della mattinata di ieri, un’autobomba lanciata contro un veicolo della polizia afgana aveva provocato il ferimento di tre agenti. In tale occasione, nessun nostro connazionale era rimasto coinvolto e non è stato riscontrato nessun danno all’interno della base, ma sono rimasti feriti tre agenti della polizia afgana.

Antonio Calandro, portavoce del Comando regionale Ovest a Herat, ritiene che non ci siano elementi per mettere in collegamento l’attentato Kamikaze a sud di Herat di stamattina con quello di Bala Murghab.

A cura di Mario Sabljakovic