Cara Rossella,

fin quando mia suocera non si insinua nella nostra vita tutto fila liscio. Appena accenna a fare capolino crea tensioni, nervosismi e litigi. Mio marito capisce perfettamente che i problemi

sono creati dalla madre ma accusa anche me di non essere tollerante con lei e quindi attribuisce anche a me una parte di colpa. E’ vero, non lo nego, ma sono esasperata da questa ingerenza continua e me la prendo con lui che asserisce di non poter far nulla, che la mamma è solo apprensiva nei suoi confronti, che devo accettare qualche “piccola” intromissione ,che in fondo si tratta sempre della sua famiglia! Ma le “piccole” intromissioni che lui dice sono invece cattiverie nei miei confronti, spesso ben architettate per farmi diventare ai suoi occhi una pazza isterica, perché alla fine la sua “cara mammina” ne esce sempre indenne. Pensa che spesso, quando lui va a trovarla, lei esclama “Figlio mio , che brutta faccia, come ti vedo strano…Sicuramente non sei felice!”.  Non so come uscire da questo gioco perverso che temo possa rovinare il mio matrimonio.

Gemma

Cara Gemma,

ti ricordo che tutte, o quasi, le mamme (di qualsiasi livello culturale) di figli maschi li “sentono” come loro proprietà e difficilmente accettano con entusiasmo quella “estranea” che glieli porta via, lontano dalla loro protezione e dal loro amore, così come ogni moglie vede nella madre del marito una nemica pronta a minare il suo matrimonio. Quindi in prima battuta sempre meglio farsene una ragione ed accettare con filosofia il problema!

Sicuramente rimuginare sulle cattiverie subìte non induce l’animo ad affrontare serenamente la situazione. Vivere in modo tranquillo e pacato è aspirazione di tutti e per fare questo non bisogna lasciarsi prendere dall’impulsività, pessima consigliera in quasi tutte le situazioni di vita. Potrei consigliarti di fare “buon viso a cattivo gioco”, evitando così inutili ostilità, ma tu in questo momento sei  sensibile e ricettiva,  forse troppo giovane e sicuramente poco scaltra, da non accettare tale condizione di “recita” imposta dal saper vivere.  E’ comprensibile che sopportare tua suocera sia una gran penitenza, ma ancor più importante è che il figlio non sia il classico “mammista”, cioè non soffra di dipendenza dalla protezione materna e di conseguenza non le consenta di interferire in ogni situazione! Cerca, se possibile, di far prevalere il tuo buon senso e la tua intelligenza. “ Chi ha più cervello, lo usi” recitava un vecchio adagio…Quindi cerca di mettere a tuo vantaggio la calma, l’educazione ed ovviamente l’intelligenza. Non ti dico di formare con lei “alleanze”, anche se molte donne super-intelligenti e furbe lo fanno, o di mostrare totale indifferenza, ma evita saggiamente di perdere tempo in schermaglie, dispettucci, vendette, punizioni, ricordando che è sempre così difficile e faticoso “costruire”, mentre a distruggere non ci vuole nulla…Non perdere tempo in questa eterna lotta tra suocera e nuora ma trova un accordo con tuo marito per la “gestione” materna. Se lui conosce bene sua madre saprà come arginare le sue intemperanze, come tenere a bada le stupidità, le insinuazioni, i pettegolezzi. Sicuramente sarà stanco di questi continui attentati alla tranquillità familiare e ricorda la tua arma vincente, la tua forza: il grande amore che a lui ti lega. E poiché gli altri non li possiamo cambiare, cerchiamo soltanto di modificare un pochino le nostre considerazioni, i nostri comportamenti. Quindi parlagli in modo sincero, senza mai offendere o trascendere nei riguardi della madre. Dimostra la tua superiorità, la tua comprensione, la tua educazione e la tua riluttanza alle inutili guerre, alle scaramucce, alle sterili ripicche in cui si sprecano tempo ed energie. Ribadisci che vuoi solo vivere in pace, nel rispetto reciproco, vedendo lui sereno e felice, perché, amandolo profondamente, l’unico tuo desiderio è questo. Infine consentimi dirti un’ultima cosa che ricordo quotidianamente a me stessa: quando si iniziano le battaglie con qualcuno, anche se si ha ragione da vendere, il male peggiore lo si fa a se stessi!

Rossella Argo

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