BASTA UN TETRIS E IL BRUTTO RICORDO VA GIU’

tetrisUn gruppo di ricercatori di Oxford suggerisce che giocare con i tetramini, le figure del Tetris dopo una brutta esperienza, aiuterebbe a ridurre i sintomi da disturbo post-traumatico. Pare che soltanto tale gioco possegga “proprietà curative”, mentre gli altri videogiochi hanno esattamente l’effetto contrario.

La ricerca è stata effettuata su tre gruppi di volontari. Gli scienziati hanno mostrato loro, immagini traumatiche e violente. Hanno poi, invitato il primo gruppo a giocare a Tetris per 20 minuti, mentre il secondo ha giocato ad un quiz. Il terzo gruppo è stato utilizzato soltanto come di controllo, senza eseguire alcun gioco. I risultati sono stati clamorosi: i giocatori di Tetris hanno avuto molti meno flashback rispetto al gruppo di controllo, mentre quelli che hanno giocato con il videoquiz ne hanno avuti molti di più. L’effetto positivo del Tetris era ancora misurabile ad ore di distanza dalla visione delle immagini. Emily Holmes, del dipartimento di Psichiatria dell’Università di Oxford, spiega che tali ricerche evidenziano come il Tetris possa funzionare se giocato entro sei ore dalla visione delle immagini traumatiche. Il gioco non cancella i brutti ricordi, ma riduce la loro riproposizione.

Ci chiediamo come un gioco possa avere effetti tanti eccezionali rispetto ad un farmaco o addirittura paragonabili ad esso. Gli scienziati ci spiegano che la mente umana è costituita da due differenti dimensioni: una sensoriale, che nes_tetris_box_frontraccoglie gli impulsi di vista, udito, tatto e gusto, e l’altra concettuale che elabora queste informazioni. Solitamente queste aree lavorano equilibratamente insieme. Purtroppo un trauma può sbilanciare questo meccanismo, amplificando a dismisura percezioni e sensazioni, ossessionando la nostra mente ed i nostri occhi per anni, ricordando immagini sconnesse. E’ però possibile, nelle sei ore immediatamente successive al trauma, intervenire sulla mente della vittima ed interferire con la formazione di questi ricordi. Riconoscere le figure del Tetris è un aspetto che appartiene al canale sensoriale del cervello: in questo modo le immagini ed i suoni del gioco si sovrappongono alle scene traumatiche vissute, indebolendo la formazione dei flashback.

Cari amici di Donna Fashion News, se vi state chiedendo se un videogioco, da oggi, farà parte della dotazione standard di squadre di soccorso o se sarà menzionato nei foglietti illustrativi di un farmaco, vi sbagliate, almeno per adesso, poiché prima di una vera sperimentazione clinica ci vorranno ancora diversi anni.

A cura di Valeria Sorrentino