Berlin history rock
E’ un po’ che manco da Berlino, l’austera capitale teutonica dagli ingombranti ricordi – ultimamente un po’ troppo mercificati -. Sedere in orario post ufficio di fronte alla torre della televisione di Alexanderplatz, sorseggiando una Berliner al lampone mentre si ascolta lo sferragliare della S-Bahn, è una sensazione pacata e, per quanto possa sembrare assurdo agli amanti di terre più frizzanti e caciarone, appagante.
Attraversi Berlino in mezzo ai suoi fantasmi, come se fosse rimasta cristallizzata nel tempo, e dopo aver passeggiato lungo Mühlenstraße riesci a ritrovare il tuo Nirvana a Kreuzberg (fastidiose invasioni turistiche permettendo).
Questa città che troppi liquidano superficialmente come fredda e grigia, offre un vero tesoro di suggestioni che, nel corso della storia della musica, molti artisti di caratura elevata sono stati in grado di cogliere.Tralasciando la prolifica scena elettronica (dal krautrock a Kalkbrenner, che qui ha girato il film Berlin Calling, nel 2008), Berlino ha ispirato ad esempio quelle due menti geniali che rispondono al nome di David Bowie e Iggy Pop, nel periodo 1977-79. La cosiddetta trilogia berlinese di “Low”, “Heroes” e “Lodger”, del Duca Bianco, pur non essendo stata scritta interamente in città, ne è comunque rimasta fortemente contaminata. Così come “The Idiot” e “Lust for Life” per l’iguana del rock, scritti insieme a Bowie in pieno periodo detox.Saltando qualche anno più in là, parecchi chilometri più a sud, troviamo Carpi e i CCCP, che hanno lasciato cuore e natali da qualche parte intorno a Pankow. Giovanni Lindo Ferretti diceva:“Tra Carpi e Berlino c’è un legame speciale, perché a Carpi comincia l’autostrada del Brennero: perciò noi consideravamo Carpi come la periferia estrema di Berlino”Dando un fulmineo (e, lo riconosco, estremamente semplificato) sguardo ai ‘resident’ sempre a inizio anni ’80 nascono a Berlino i Die Ärzte, uno dei gruppi punk rock tedeschi più famosi, Nina Hagen imperversa con “Auf’m Bahnhof Zoo”, e qualche anno più tardi, nel 1994, i Rammstein invadono l’Europa con il loro ferocissimo tanz metall.Ma forse il gruppo più famoso, che ha reso omaggio a Berlino già dal nome, sono gli U2 di Bono Vox e The Edge. Dopo “Achtung Baby” e “Zooropa” la consacrazione della band si è concretizzata due anni fa, in occasione del maxi concerto in ricordo della caduta del muro.Ultimi in ordine di tempo ad essere stati folgorati dalla città, o forse dalla sua stupenda linea metropolitana – se ci passate, fate un salto alla ‘stazione fantasma’ Nordbahnhof, vicino al memoriale del muro in Bernauerstraße -, i R.E.M., che qui hanno registrato “Collapse Into Now”. Il loro singolone di punta, “Überlin”, già la dice tutta, soprattutto per le atmosfere che sicuramente risulteranno familiari a chi a Berlino è di casa… Tanti ricordi e tante buone ragioni per ritornarci..presto.
Di Antonio Elia
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