Campania: Giovani e lavoro, un binomio…da sogno
SENZA LAVORO – Per la provincia di Napoli, secondo le previsioni Unioncamere, nel 2012, la disoccupazione raggiungerà un mostruoso 19%, valore superiore alla media del Mezzogiorno del 14,3% e più che doppio rispetto al dato nazionale del 9%.
EXPORT – Guardando i dati dell’export, settore che nel 2011 ha fatto registrare un +6,7% rispetto all’anno precedente, è l’area europea, con il 58,8% del totale, la destinazione prevalente del prodotti locali. Seguono l’America settentrionale (14,8%), Asia e Oceania (12%), l’Africa (5,8%) e dai Paesi del Vicino e Medio oriente (5,5%). Per volume di importazione, invece, è la Cina l’interlocutore principale, seguita da Svizzera, Germania, Stati Uniti e Francia.
SETTORI TRAINANTI – Dall’analisi dell’export per settore merceologico, risulta che i comparti di maggiore rilievo sono il metalmeccanico (38,6% del totale provinciale), il chimico-farmaceutico (25,6%), l’alimentare (13,3%) e le produzioni del sistema moda (11,7%).
TURISMO – Versante turismo: nel corso del 2011 lo studio ha registrato un aumento del flusso turistico e di arrivi nelle strutture alberghiere: l’incremento, rispetto all’anno precedente è dell’8,5%. Diminuisce, però, il numero di giorni che i turisti, soprattutto stranieri, trascorre nelle strutture. Nel triennio 2009-2011, si è passati dalle 3,4 alle 3,3 giornate (il dato medio in Italia è 3,8).
REDDITO E CIG – Diminuisce il reddito delle famiglie. Dal 2008 al 2010, il reddito disponibile per le famiglie è passato da 12.799 euro a 12.489, inferiore rispetto al valore medio nazionale di 17.028euro. Tra il 2008 e il 2011, la cassa integrazione è passata dall’inizio della recessione da 7,6 a 28,9 milioni di ore autorizzate, facendo registrare nel 2011 un aumento del +380%. A questo corrisponde anche l’innalzamento della disoccupazione, fino a giungere al 17,8% lo scorso anno, contro un andamento medio nazionale che si attesta all’8,4%.
19MILA AZIENDE IN LIQUIDAZIONE – Il contraccolpo della crisi mondiale in Campani è stato tremendo: tra il 2008 e il 2011 le aziende poste in liquidazione sono state 19.285. Nello stesso arco temporale, i fallimenti dichiarati sono nella provincia sono cresciuti dell’85%, contro una media nazionale del 57,7%.
G.D