Cannavaro, Entro nella storia: Il sogno di un Napoletano
Dalla Spagna il tecnico del Napoli risponde a Mancini: “E’ vero, loro sono più forti come rosa ma noi finora abbiamo fatto meglio”. E domani al Madrigal un altro Cannavaro (Paolo, sarà capitano) può segnare il destino azzurro Fabio tifa, Paolo alza il muro. C’è sempre un Cannavaro a scandire la storia del Napoli. Nell’87 quando il Real Madrid gelò i 100mila del San Paolo con il gol di Butragueno che eliminò il Napoli, a bordocampo c’era il 14enne Fabio a far da raccattapalle e a piangere per la delusione alla fine. Ora c’è Paolo capitano in campo per scrivere una pagina storica. Augurandosi lacrime di gioia.DIFESA DA REGOLARE — Se l’attacco del Napoli è esploso proprio nelle ultime partite con tutti i protagonisti in gol (compreso il ritrovato Pandev), è la fase difensiva a preoccupare un po’. Nelle quattro gare prima di Vila-Real, De Sanctis non è mai tornato nello spogliatoio imbattuto. Un gol subito dal City, uno a Bergamo dall’Atalanta, tre dalla Juve e addirittura due dal Lecce. Troppi, anche perché tante sono state le disattenzioni. Non è un caso che proprio Fabio Cannavaro, dalle colonne della Gazzetta dello Sport, abbia sottolineato: “Al Madrigal serve l’approccio giusto. Pressing alto e grande attenzione per non ridare fiducia al Villarreal”.PARLA IL CAPITANO — “Posso fare parte della storia. E per chi come me è nato alla Loggetta, come uomo prima che da giocatore sento un’emozione particolare. Ma non aspetteremo risultato di Manchester. Abbiamo preso consapevolezza dei nostri mezzi. Affrontiamo le gare con personalità e ora ci temono tutti gli avversari: siamo orgogliosi della nostra crescita. Errori dietro? Abbiamo giocato contro le squadre più in forma: Atalanta e Juve. Ma sappiamo come prepararci a questa sfida. Gol? Penso più a vincere, poi se arriverà anche un gol va bene”.