Caprera: L’Isola della libertà
E’ l’isola dell’immaginario collettivo. Potrebbe essere l’isola sfuggita a Robinson Crusoe o l’isola del tesoro immaginata da Stevenson, ma anche un rifugio del pirata Drake. E’ Caprera, isola dal fascino magnetico, selvaggia, solare, granitica, soffiata dal vento e coperta da pinete. Un groviglio di calette che tagliano il granito e si diradano verso l’azzurro del mare, con i suoi fondali bianchi levigati dalle forti correnti. L’isola di Caprera è geograficamente compresa nell’arcipelago della Maddalena, dinanzi a se, ad un alito di vento, la rivoluzionaria isola della Corsica, i cui abitanti appaiono ancora oggi politicamente divisi da sentimenti da “republique francaise” e da “retaggi culturali napoleonici”. Un turismo di qualità la occupa prevalentemente nella stagione estiva, soprattutto per quanto concerne una nautica da diporto che affolla le sue numerose baie, dove un mare dalle trasparenze caraibiche dovute alla presenza di particelle di granito che spazzate dal vento esaltano la trasparenza delle sue acque. L’isola è scarsamente popolata è questo dà la dimensione di un paesaggio lunare, con una vegetazione che lambisce il mare in ogni suo punto. Ma Caprera non è solo bellezze naturali, ma anche storia. Non è possibile non identificarla con un uomo le cui gesta leggendarie hanno sfidato la storia. E’ Giuseppe Garibaldi che dopo aver consegnato l’Italia e la sua idea di libertà nelle mani del Re d’Italia Vittorio Emanuele II s’imbarcò su di un brigantino con l’animo lacerato dal dolore. Elesse quella parte dell’isola come suo angolo di paradiso, per poi acquistarla del tutto qualche anno più tardi. Condusse una vita spartana, costruì una serie di strutture. Oggi il compendio garibaldino è mèta di un pellegrinaggio continuo, una pagina si storia a cielo aperto, visitata da migliaia di persone da tutto il mondo. A piccoli gruppi sotto lo sguardo attento di una guida si percorre l’intero compendio tra un silenzio surreale, interrotto di volta in volta dalla voce narrante della guida. In fondo al compendio il piccolo cimitero dove riposa l’eroe dei due mondi tra lastre di grezzo granito, insieme ad una parte dei familiari. A Caprera ci si sente liberi, una “full immersion” tra storia e natura, tra bellezza e cultura, in un paesaggio di immutevole bellezza.
A cura di Cutolo Salvatore