Cardarelli: “la sanità del futuro” ventimila cartelle cliniche trasformate in documenti digitali
Il progetto pilota portato avanti dall’Azienda che potra’ cosi’ distruggere le cartelle nella loro versione cartacea, senza che vi sia un’alterazione della validita’ dei documenti. Il progetto e’ stato presentato all’ospedale piu’ grande del Sud Italia in cui, fino ad oggi, la digitalizzazione dei documenti sanitari in ambito sanitario obbligava comunque alla conservazione delle cartelle cartacee per un tempo illimitato. Cio’ ha determinato la condizione anomala per cui l’attuale archivio di cartelle cliniche del Cardarelli si sviluppi su 20 km lineari, pari alla distanza esistente tra Napoli e una citta’ della provincia come Torre Annunziata. “E’ un progetto sperimentale in Italia – ha spiegato il direttore del Cardarelli Antonio D’Amore – speriamo di renderlo di fatto esecutivo, lo facciamo insieme al Consiglio del Notariato e alla Sovrintendenza Archeologica e abbiamo archiviato venti anni di cartelle cliniche. Oggi sappiamo anche che il passato ci proietta nel futuro, perche’ con le cartelle cliniche poter scorrere il passato ci insegna notizie importanti per le malattie del futuro, lo sappiamo ora che siamo nel dopo-pandemia”. La presentazione del progetto e’ stata organizzata in collaborazione con il Cnr e con le Istituzioni Notarili, che hanno seguito da vicino l’intero progetto del Cardarelli, contribuendo in modo attivo nella definizione del processo di conservazione sostitutiva. “Il notaio – spiega Giovanni Vitolo, presidente del Consiglio Notarile di Napoli – partecipa alla fase di analisi per verificare le tipologie di documenti e i vincoli giuridici e pratici alla dematerializzazione dei documenti dell’archivio. Verifica anche il buon funzionamento del processo di certificazione e poi controlla l’esito del processo, raffrontando a campione la digitalizazione. Tutto questo assicura nella dematerializzazione la conservazione del valore probatorio del documento cartaceo e la sua utilita’ per fini processuali e giuridici”. Notai che verificano quindi in una “attivita’ di supporto – spiega Antonio Areniello, vice presidente del Consiglio Nazionale del Notariato – che il notariato italiano attribuisce alla creazione di grandi archivi dematerializzati, con la digitalizzazione dei fascicoli, la bonifica degli archivi, attribuendo valore probatorio ai documenti informatici”.