Castel dell’Ovo, mostra-evento Molaro. Tra arte, moda e design
Passione, genialità e quella inventiva tutta partenopea rivivono a Castel dell’Ovo nella mostra-evento “Molaro. Tra arte, moda e design”, interamente dedicata all’eclettico couturier Gianni Molaro, a cura della Fashion Art Onlus, visitabile gratuitamente fino al 2 aprile (www.giannimolaro.it). Patrocinata dalla Regione Campania, dal Comune di Napoli e dal Forum Universale delle Culture, l’esposizione rappresenta un viaggio tra le molteplici declinazioni dell’arte secondo questo giovane, bello, umile e vulcanico stilista che qualche anno fa è partito dall’abito da sposa “ignaro” di dove l’avrebbe portato, e che oggi siede in pole position nell’Olimpo della Moda e dell’Arte. «Tutto ciò che c’è qui mi rappresenta, è una parte di me, del mio dire, del mio fare, del mio sentire, in ogni lavoro mi rivedo, mi ritrovo, mi sento, consapevole che tutto inizia dalla sposa, dalla magia e dall’emozione che un abito bianco e un impalpabile velo possono generare, e che non mi abbandona mai, sia che si tratti di scultura, di pittura, di video o installazioni. E in questo bazar delle sensazioni si avverte chiaramente l’evoluzione, il tempo che passa e invoglia a nuove idee, nuove creazioni, un nuovo me, pur lasciando netta la mia cifra». Una cifra, quella di Gianni Molaro, che permea l’intera esposizione, la meravigliosa e misteriosa sede del Borgo Marinari, infatti, grazie anche al lavoro di backstage curato da Maria Savarese in collaborazione con Salvatore Passeggio, si veste della sua magmatica creatività, prendendo corpo in abiti-sculture, oggetti di design, video, installazioni, dipinti e molto altro ancora, dove immediata e senza filtri arriva all’osservatore quella voglia o forse bisogno di dare un vezzo di originalità alla normalità, di rendere bizzarro e curioso un oggetto privo fino a quel momento di ogni attenzione, di ogni significato; il sale che Molaro spande sulla materia la rende ammaliante, gustosa, fragrante, invitante, e coinvolge con fare alchemico tutti, proprio tutti! «A guardare il lavoro di Gianni Molaro, specialmente quello dei suoi abiti scultura, si può leggere quanto di lui stesso sia nascosto dentro le sue creazioni. Nella rappresentazione iconologia dei sui abiti scultura egli trasferisce l’amore che ha per l’arte visuale senza prescindere dallo stile che ha acquisito in tanti anni di creatore di moda. Il risultato è un simulacro, una rappresentazione di se stesso che estende il corpo femminile facendolo diventare parte stessa dell’opera. L’abito scultura è parte di un mondo visionario che finisce per rappresentare la percezione dell’artista del mondo e la sua particolare relazione con il mondo esterno e le modificazioni che esso provoca su colui che “vede”». Così Massimo Sgroi parla di Molaro; alle parole del noto critico, nel catalogo che, edito da Colonnese, fa da guida in questo visionario e onirico viaggio sospeso tra arte, moda e design, si affiancano quelle di Vittorio Sgarbi e Luca Beatrice, intervenuto all’inaugurazione insieme ad un’altra prestigiosa testimonial legata da stima e affetto a Molaro, Katia Ricciarelli: «vedere i suoi lavori è come vedere Gianni, parlare con lui e ascoltarlo. Ogni volta mi stupisce e penso che sia proprio questa la sua carta vincente». In mezzo al kitsch e all’improvvisazione, alla smania di stupire senza aver nulla da comunicare, all’incessante brama di successo e apprezzamento che caratterizzano l’arte e la moda contemporanee s’insinua questa brillante figura, indefinibile, allergica alle ingessanti etichette, lontana anni luce dalla superficialità, Gianni Molaro.
Rosaria Morra