Cave non più al canem : il degrado
Se ne interessa la Francia, che invierà in loco una troupe. E noi? Affaristi, incompetenti e decisamente molto poco cultori dei nostri tesori, gli “addetti ai lavori” se ne lavano le mani. Pompei e le sue bellezze in rovina. Il campanello d’allarme questa volta (dal momento che già in molti e troppi altri momenti si è riscontrata l’eccessiva noncuranza nei confronti di reperti invidiateci da tutto il mondo ) è acceso dal celeberrimo mosaico CAVE CANEM, per il quale ormai il cane non esiste quasi più. Le intemperie , l’insufficienza di fondi che comunque stanziati, sono stati dillazionati in modo del tutto erroneo, rischiano di far perdere un ennesimo gioiello della cultura nostrana. I fondi necessari per una restaurazione in grado di garantire un tentativo non vano, possono essere anche modesti annunciano, purché ci si attivi. Liberation del 19 Febbraio ha dedicato due pagine sull’argomento, additando l’eccessiva negligenza delle autorità e il disinteressamento per fini personali. Pompei è una punta di stella troppo ricca e gaudente, scrivevano alcuni, ma è necessario ambire a farla risorgere. E ancora , le parole di Plinio, nella Naturalis Historia, possono farci ricorrere a quel barlume di speranza che in politichese quasi si adombra : ” Dovunque ruoti la volta del cielo, non c’è al mondo terra che possa vantare i tesori della corona della Natura come l’Italia, sovrana e seconda madre del mondo, con i suoi uomini e le sue donne, i suoi generali e i soldati, i suoi schiavi, la sua preminenza in arti e mestieri, la sua abbondanza di brillanti talenti.. ”
A cura di Francesca Morgante