Chanel e il matrimonio gay
Dior, Elie Saab e Lagerfeld a difesa dell’omossesualità e del matrimonio fiabesco
Parigi, si sa, è la città della moda per eccellenza ed esattamente in questi giorni è in corso la settimana dell’Haute Couture dove le maggiori maison si sfidano a colpi di stile su passerelle e photoshoot.
E’ questo il caso di Chanel che grazie al designer storico, Karl Lagerfeld, ha deciso di incarnare tutta la sua arte in un colpo “fuori le righe” piuttosto teatrale e “provocatorio”, durante la sfilata della collezione Primavera/Estate 2013, infatti, hanno fatto la loro comparsa, mano nella mano,due spose accompagnate da un bambino.
Senza dubbio un messaggio provocatorio volto all’abbattimento dei pregiudizi che attanagliano l’ Europa, quello di Chanel e Lagerfeld.
Le due modelle sono comparse in passerella vestite alla medesima maniera, indossando lo stesso abito, con la stessa acconciatura e lo stesso trucco, mano nella mano in un trionfo di veli, piume e pizzi.
Una scelta consapevole e condivisa che ha riscosso enormi approvazioni nell’ambiente della moda, e non, segno che il mondo sta cambiando e lo sta facendo nel migliore dei modi aprendo la mente a nuovi orizzonti fino ad oggi troppo limitati e criticati.
Ma volendo accantonare per un attimo i pregiudizi e le apprezzate provocazioni, le passerelle di Parigi hanno ottenuto un trionfo replicato di anno in anno, quest’anno adornato da un candido color bianco che partiva dagli abiti da sposa e terminava con classici capi da sera.
Esempio calzante proviene da Georges Hobeika che ci propina una Grace Kelly versione sirena avvolta da pizzi ed onde ribelli.
Per la maison francese Dior ci ha pensato Raf Simons ad ottenere abiti bianche dalle sfumature rose ed oniriche lavorando il raso e la seta ispirandosi ai gloriosi anni ’50.
Elie Saab ha preferito dirigersi in Oriente per la sua collezione, permettendo alla sposa di indossare abiti squadrati e regoli adornati da merletti.
Un matrimonio da sogno quello proposto dalle sfilate parigine di questi giorni al limite tra il fiabesco e l’onirico che ha fatto sognare gli spettatori e farà sognare le future mogli.
Elisabetta Rasicci