“Ciascun dal proprio cor l’altrui misura”
Cara Rossella, mi sento ancor più frastornato e perplesso dopo il colloquio con un medico ( andrologo) dal quale mi sono recato per una situazione alquanto delicata e da cui ho ricevuto un “consiglio” non “clinico” anzi, poco “professionale”. Sono un uomo stressato da situazioni lavorative e vessato da circostanze economiche non favorevoli. Non ho avuto una vita sentimentale piacevole o “allegra”, nel senso che, dopo essermi sposato, sono stato platealmente tradito , arrendendomi ad un divorzio economicamente a sfavore. Dopo diverse peripezie sono approdato infine alla sola donna con la quale vorrei portare a termine la mia esistenza (ovviamente il più tardi possibile!). Stiamo insieme da oltre dieci anni e per me lei ha lasciato un uomo che le dava sicurezza, molto innamorato ma anche possessivo, sicura che in me avrebbe trovato il romantico, sensibile, tenero e dolce uomo che tutte sognano. In parte è così, ma da un po’ di tempo (anzi, un bel po’ di tempo) quest’uomo ideale (io) non riesce a darle fisicamente le emozioni che una donna, specie se ancora giovane ed attraente, dovrebbe ricevere. Lei ci ride su, non se ne importa, dice che stiamo bene così, ma io ne soffro. Non vuole che assuma le famose “pillole di Ercole” di cui molti fanno uso per migliorare le performances amatorie, non le interessa uno “stallone”. Le basto io, misero, spiantato, fallito e impotente! Non ridere, ti prego. Non è una “favola” né racconto bugie. Di donne innamorate, disinteressate e serie ce ne sono, eccome! Penso però che medici “seri” ce ne siano sempre meno…Sai cosa mi ha “consigliato” stamane il “luminare” che non si è degnato nemmeno di stilare una anamnesi per conoscere il pregresso del mio problema? Di “provare” con un’altra donna! Questa sarebbe la “cura” , la terapia! Come se fossimo bestie che devono sfogarsi o “fiaschi che si abboffano” (per dirla alla “Totò” ,con ironia). Scusa lo sfogo, ma sono tremendamente inca…volato, sentendomi anche preso in giro da una persona alla quale sono andato a raccontare particolari delicati della mia esistenza.
Michele
Caro Michele,
ricordi la massima “ciascun dal proprio cor l’altrui misura” ? Evidentemente l’illustre clinico “opera” in questo modo quando anch’egli viene sottoposto a stress organici, o forse anche senza “deficit” , solo per distrarsi un po’ dal tran tran coniugale e/o professionale. Non dispiacerti. Non rimuginare. Gli esseri umani,a differenza degli animali i cui comportamenti seguono la legge dell’istinto,sanno essere cinici, insensibili e forse crudeli , pur sapendo di procurare disagio…Fortunata la donna che ti ha accanto e che sicuramente merita un uomo come te. Può contare sulla tua serietà, sul tuo amore, sulla tua sensibilità. Come scrivi non sei né famoso, né ricco, né, penso, giovanissimo. Ma lei ti ama lo stesso, per le qualità nascoste che creano un uomo degno di essere appellato tale…Poverina la moglie dell’illustre clinico…Condividerà con lui fama, onori, lusso e barca . Riceverà in dono abiti firmati e gioielli ma per il gravoso peso dei “tradimenti “non potrà andare a testa alta e godere di quelle piccole, insignificanti, forse stupide attenzioni che il semplice cuore di un uomo innamorato può donare. Come rispondere allora al consiglio del cinico andrologo? Che la vera ed unica “potenza “ di un essere umano si misura dal cuore.
A cura di Rossella Argo