Claudia Gerini: premio attrice dell’anno
Claudia Gerini è stata insignita con il Premio Speciale “Migliore attrice dell’anno” nel corso dell’evento di presentazione della undicesima edizione del Gala del Cinema e della Fiction in Campania, ideato e prodotto da Valeria Della Rocca, direttore artistico Marco Spagnoli, tenutosi giovedì 3 ottobre presso la sede Unipegaso di Roma.
Signora Gerini, un nuovo prestigioso riconoscimento alla sua brillante carriera?
“Sì e sono particolarmente emozionata anche perché non tutti sanno che un quarto del mio sangue è campano poiché mio nonno era originario di Afragola; personalmente adoro Napoli con la sua allegria ed i suoi colori”
Il Gala del Cinema e della Fiction in Campania celebra le produzioni audiovisive del territorio; la sua idea in merito
“ Trovo che sia una manifestazione di particolare interesse, perché mette in risalto attraverso l’audiovisivo, le bellezze artistiche e paesaggistiche di un territorio dove per natura, i suoi abitanti sono dei veri “attori” ovvero recitano, fin dal loro risveglio mattutino”
Verdone l’ha scoperta in un teatro scritturandola per “Viaggi di nozze”; lo considera il suo Mecenate?
“Non proprio; Carlo certamente mi ha dato una forte opportunità di farmi conoscere al grande pubblico; ma la vera artefice del mio successo sono solo io; con ciò non voglio assolutamente peccare di presunzione, dico solo che le occasioni nella vita ti arrivano perchè le meriti, ed esse vanno colte e sfruttate al meglio; l’abilità sta in questo passaggio”
Chi è Claudia oggi rispetto ai tempi di “Viaggi di nozze”?
“Una donna che conserva sempre lo stesso entusiasmo, la vitalità e la gioia di vivere, ma con maggiore senso di responsabilità e più razionalità”
Predilige i ruoli drammatici o comici?
“Mi piace molto cambiare, misurarmi sempre in nuove esperienze. Nel mio attivo ho tantissimi film ed ho spaziato interpretando personaggi comici come quelli delle commedie di Verdone ed anche ruoli impegnativi, come nel film “Non ti muovere” di Sergio Castellitto e
“La Passione di Cristo” di Mel Gibson”.
Signora Gerini per lei non solo audiovisivo ma anche teatro
“Adoro il palcoscenico: nel 2016 sono stata la protagonista di uno spettacolo teatrale autobiografico “Storie di Claudia”, approdando in tournee anche al Teatro Diana di Napoli, dove sono rimasta in cartellone per circa 2 settimane, riscuotendo i consensi di un pubblico esigente e raffinato quale quello partenopeo”
Che ricordo ha di quella esperienza
“ Erano anni che mancavo dal palcoscenico e ne avevo tanta nostalgia; volevo però ritornarci con un lavoro assolutamente mio, attraverso il quale poter raccontare al pubblico le mie emozioni , i ricordi, i frammenti della mia vita con l’aiuto di un personaggio scenico che mi sono inventata, la signorina Maria , mia vicina di casa da bambina. Ho scritto personalmente il testo, facendomi aiutare da Micaela Andreozzi, Paola Galassi e Giampiero Solari che ha firmato anche la regia. Durante lo spettacolo, ho fatto di tutto, ho recitato, cantato ballato, ispirandomi ed impersonando “leggende” come Carmen Miranda, Marlene Dietrich e Monica Vitti, il mio mito ed è in omaggio a lei che mi sono riferita a “Polvere di Stelle”. Nel finale, poi mi sono cimentata persino in un’acrobazia aerea”
Ha nominato tre icone dello show-biz internazionale; quali sono gli elementi di identità con ognuna di loro?
“Della Miranda ho l’allegria, la vitalità, con la Dietrich ho in comune una certa mascolinità, la forza, il mistero, il fascino quasi androgino mentre di Monica Vitti vanto la versatilità ed una vena artistica brillante”
L’Amore per Claudia?
“Un grande motore di vita, una luce che illumina costantemente il percorso esistenziale di ognuno. L’amore non va interpretato in un unico senso quale quello tra una coppia ma va coltivato in tutti i suoi aspetti compreso quello genitoriale ed amicale”
Signora Gerini, qual è il segreto della sua smagliante forma fisica?
“Tanta ginnastica ed un rigoroso regime alimentare; pochi sgarri, quasi zero”
Come immagina il suo futuro?
“Tra una ventina d’anni, mi piacerebbe rifugiarmi
in Africa ed aprire una “Casa Famiglia” per occuparmi di bambini e di donne che sono ai margini della sopravvivenza”