Co-regia di Antonio Piccolo e Giuseppe Cerrone per Due Fratelli
Ventuno settembre millenovecentonovantotto, ore mezzanotte e quarantatre nella vita di “Due Fratelli” Boris (Stefano Ferraro) e Lev (Raffaele Ausiello).
Un tavolo da cucina su cui poggiare i piedi di Erika. Specchio delle adolescenze contemporanee, i tre potrebbero avere qualunque età perché le relazioni, morbose e precarie, instaurate fra loro, sono credibili. Forse sono reali.
Pochi strumenti d’arredo (scene di Antonello De Leo) con i loro rumori sono serviti alla co-regia di Antonio Piccolo e Giuseppe Cerrone per spiegare la consistenza dei personaggi. Piatti rotti, sciacquoni da bagno, arance premute, corn flakes e Nutella. Lo spettatore è nella stessa stanza. Impossibile non richiamare alla memoria episodi accaduti nel vissuto di ognuno.
“Non possiamo sempre discutere sul nulla, bisogna muoversi” Simona di Maio incarna una femminilità sbarazzina, a metà tra una donna e una bambina, ammalia i due uomini che condividono con lei una casa ed un’esistenza vuota: “Tu che provi per me? Mi piaci, provo affetto”. La denuncia del disgregarsi dei valori avvenuto a cavallo fra ’900 e 2000 è chiara nel testo di Fausto Paravidino. Attori e registi di TEATRO IN FABULA hanno creato l’atmosfera che non lascia dubbi sull’ossessività del tempo che passa senza che nulla cambi davvero.
Momenti ironici, alternati nei tempi del dramma, e lettere paradossali inviate alla e dalla madre, incarnata nella voce di Larissa Masullo, provocano una vera e propria emorragia di sensazioni. La scena e i suoi oggetti letteralmente esplodono. I personaggi studiati, sudati, cercati e trovati sono una fiamma di energia.
“Sei geloso del tuo odio! Vivilo fino in fondo” . Tutti i giorni alle 21,00, domenica alle 18,30, dal 9 al 15 gennaio al “Il Pozzo e Il Pendolo”. Info e prenotazioni 0815422088“.
Anita Laudando