Collezionisti nella rete : Carlo Casale
In tanti anni da organizzatore, ideatore e partecipazioni a fiere, mercatini, negozi ho conosciuto e continuo a conoscere tantissimi collezionisti di musica,appassionati che come me frequentano questi luoghi alla ricerca del “disco perduto e non ancora ritrovato” o semplicemente perché aldilà di certe convinzioni ci si diverte e si può avere un contatto diretto con chi ha la stessa “mania” .
Queste occasioni non sono però tantissime durante l’anno a meno di non spostarsi di kilometri,spesso,e per chi può diventano anche l’occasione di una piccola vacanza.
Per tenersi in contatto e condividere lo stesso interesse con altri,molti trovano posto nella “rete” aprendo siti, pagine,fans club,webzine e blogs, un po’ come ho fatto io, quindi non è molto difficile incontrare uno di questi “personaggi” che oltre ad essere memorie storiche di un passato a volte molto passato, hanno tante cose da raccontare e possono diventare per chi approccia questo hobby, dei veri e propri “guru” musicali.
Uno di questi si chiama Carlo Casale, classe 1945, vive non molto distante da Napoli, e nel suo curriculum ha inciso 6 dischi, collaborato come talent scout con le case discografiche e prodotto artisti con la Ri-Fi records.
Oggi in pensione mi racconta della sua passione che è iniziata fondando il suo primo negozio di dischi “CasalMusica” in collaborazione con il fratello e con il quale formò anche il gruppo musicale “ The Ambassadors”… collaborazioni anche Roberto Murolo e partecipazione al Cantagiro del 1969 dove conobbe Giorgio Gaber, Lucio Battisti, Fausto Leali e tanti altri.. : Oggi sei online con il tuo Blog, cosa fai? “Sul mio blog cerco di promuovere i piccoli grandi artisti, che mamma RAI ha “bandito” dai propri palinsesti. Sono un appassionato di Jazz. Da giovane sono stato un orchestrale. La mia passione è nata dal fatto di avere in famiglia un fratello (musicista) pluristrumentista.
Insieme facevamo le ore piccole vicino ad un apparecchio radio ad ascoltare musica jazz. Ascolto musica per 2 ore al giorno, ma contrariamente a quanto si possa pensare non sono un collezionista di dischi. La mia vita è stata sempre una contraddizione, anche politicamente parlando” Pensavo di te come una persona interessante e infatti fin qui mi hai sorpreso, Quanti dischi possiedi? “Quanti dischi hai ? svariate migliaia! Il disco che amo di più è “Born to lose” e “3/4 time” di Ray Charles. Il disco più raro è quello che mi è stato regalato direttamente da un artista, quindi tanti, che non cederei mai, per nessun prezzo al mondo; un pò come le maglie del Napoli regalatemi direttamente dai calciatori.” Altra grande passione? “Sono un tifoso del Napoli e so che morirò quando il Napoli vincerà la Coppa dei Campioni!”
Tanti dischi regalati da artisti? uno in particolare che ti ricordi? come ascolti la musica a casa hai un impianto hi-fi? “LP de I Gatti Rossi di Gino Paoli ed Ascolto musica in un deposito, tra le mie cianfrusaglie ed il mio immenso disordine, ascolto solo CD, perchè non ho più un giradischi. A questo proposito, spero che i cinesi possano fabbricare giradischi economici, molto semplici, tipo Lesa Europhon ad un prezzo max di mercato di 100€.!“
Cosa pensi delle nuove generazioni di ascoltatori ed artisti? “Le nuove generazioni, salvo pochi, io credo, non sono interessati molto alla musica. Ormai i soldi disponibili vanno in un’unica direzione: il gioco. E’ una personale convinzione. Per riprendere la credibilità e la vendita, secondo sempre il mio modestissimo parere, bisognerebbe imporre un prezzo unico di 10,00 € per qualsiasi CD e per qualsiasi cantante; questo perchè la musica è soggettiva, quindi non vedo perchè bisogna differenziare. Il discorso è molto lungo e ritengo che mettere tutti d’accordo non è semplice”..Da un lato il blog, la passione e la promozione della musica, dall’altro non dai molte speranze ai ragazzi che vedi indirizzati al gioco..anche questo rientra nel tuo stile contraddittorio allora, chi non si pone domande ed è senza dubbi vivrà anche con poche sorprese nella vita,mi vien da dire.
A Cura di Antonello Elia