Colori d’Artista & Note
I tramonti rosati della Costiera, crisalidi antropomorfe che si impongono con sensuale decisione, e l’insistere del tempo sulla pietra, questo e molto altro è “Colori d’Artista & Note”, la personale di Barbara Yulak Roos in mostra alla Fonoteca fino al 12 marzo (infoline 0814104366 – roos.barbara.yulak@hotmail.it). Nelle nove tele che l’artista propone per l’esclusivo spazio al 31 C/F di via Raffaele Morghen, c’è la magia che la stesura del colore assume quando lo strumento scelto è la spatola; i sedimenti materici, le sovrapposizioni strutturali, gli accumuli evidenti, concorrono a rendere l’intera esposizione un’esperienza tattile oltre che visiva; sfiorare le tele, infatti, significa partecipare allo sforzo produttivo in cui l’eclettica artista nata in Sud Africa, formatasi a Milano e trasferitasi dagli anni ’70 a Napoli, si è profusa. «Barbara affonda le unghie nel segno e fa della Natura invenzione, perché la sua realtà artistica è di figurazione; e come l’ossidazione erode la materia, così l’Arte deve erodere le brutture della vita, e la sua produzione è un gesto forte proprio in questo senso, uno slancio nei confronti del futuro a partire dal presente». Così il critico Gianni Nappa descrive la produzione dell’intensa pittrice, entusiasta di poter esporre i suoi lavori nella calda atmosfera della location vomerese: «la Fonoteca è sicuramente uno spazio storico di Napoli, eppure a frequentarlo sono sempre stati i giovani, ed è fondamentale che proprio loro, proprio il futuro, il domani della nostra società, vivano e respirino Arte»; anche per questo i lavori sono riprodotti su stampe digitali, strizzando anche a chi, pur non potendo permettersi un dipinto, non rinuncia a colorare la propria vita e le proprie giornate con l’Arte. Dai netti profili a picco di Amalfi, Sorrento e Positano, baciati da rivoli d’oro, si arriva e figure femminili che s’immergono nella Natura, fino a diventarne parte, passando per farfalle che spiegano le ali in volo, oppure antri dall’eco magica e misteriosa, o, ancora, a trame astrette che diventano dettagli al microscopio di lavori appena precedenti. Un piacevolissimo caleidoscopio in cui perdersi per ritrovarsi, perché la dimensione umana resta alla base dell’intensa ricerca e sperimentazione di questa artista dalla cifra sapiente.
Rosaria Morra