COME TI TRASFORMO LA PASSIONE PER IL CIBO IN PROFESSIONE

Cucinare può essere considerata una vera è propria arte, che oggi  vede un  continuo sviluppo di forme e realizzazioni  svariate nella preparazione che non perdono però di significato alle pratiche più tradizionali, quelle  legate alla cultura natascia 1della buona tavola e a quel sentimento di convivialità che il cibo rappresenta come espressione di  un amore e di un nobile stile di vita che alberga in tutti noi. Cucinare inoltre rappresenta un fenomeno sinestetico  che ci riporta alla mente ricordi,  profumi, sapori e sensazioni  tattili legate alla nostra infanzia e rievoca  momenti particolari. E’ quello che praticamente realizza  Rachele  Criscitiello  trentaduenne, una laurea in sociologia ogni volta che si mette ai fornelli, trasformando la passione e l’amore per il cibo  trasmessa da sua madre Concetta Burgio siciliana doc,  in una vero e proprio orizzonte di senso che coniuga il piacere di cucinare a quello di condivisione con l’altro. Tutto è cominciato per gioco, proprio osservando la cura, l’attenzione e il garbo con cui la mamma preparava  i pasti per la famiglia, Rachele ha ereditato la stesso  trasporto  iniziando per piacere e per diletto a natascia 2frequentare  i corsi di Gambero Rosso e facendo venire fuori tutte le sue doti creative e intuitive. Si perché  sapere  cucinare non è il semplice atto di mettere insieme uno o  più ingredienti ma è anche sapere interpretare, rappresentare e coniugare sapore, gusto e vista, elementi caratteristici per realizzare piatti unici, particolari e saporiti per accontentare i palati di molti. Cucinare è scegliere le giuste pietanze di stagione, manipolare il cibo con cura, selezionare i vari ingredienti in base alla cottura e poi assemblare ogni singolo alimento per poi concederlo ai commensali  in tutta la sua essenza di colori e profumi oltre che di sapori. Questa è una capacità che solo chi  l’ha sviluppata come abito naturale può realizzare e questo Rachele lo ha capito quando ha iniziato ad investire su se stessa dedicandosi  alla realizzazione di piatti sempre più  elaborati e complessi  che le hanno permesso di raggiungere buoni livelli. natascia 3Acquisitedoti di manualità, organizzazione, conoscenze di base e  anche storiche del cibo, la pacata e gioiosa neo cuoca è riuscita in poco tempo a crearsi una vera e propria rete di contatti che le hanno permesso di intraprendere la strada da lei desiderata, quella di trasmettere attraverso le sue preparazioni il piacere di mangiare bene e di poter realizzare quanto prima il suo desiderio di aprire un’attività di catering. La visibilità della sua bravura e maestria ad una platea più ampia, è stata resa possibile  grazie alla partecipazione all’ottava sfida della gara chef + chef  di cuochi non professionisti  che si è svolta il 14 sera presso un bar ristorante di Napoli scelto per l’occasione, insieme alla sua compagna di avventura Valentina Cafiero con la quale si è proposta  con il nome “ le traduttrici della tradizione” che si commenta da solo, il  trionfo sulla squadra avversaria “ le Braciulelle” composto da Mariarosaria D’agostino e Luisa Capocotto  è stato un successo . La gara culinaria è stata ideata da Michele Del Vecchio e organizzata dalla sua società Tangram natascia 4Eventi che da anni si occupa di mostre, incontri, cene fotografiche e che da circa tre anni si interessa di investire nel territorio iniziative del genere che sono interessanti e coinvolgenti e vedono la partecipazione di un pubblico sempre più coinvolto. Lo scopo è quello di rilanciare le risorse dei locali partenopei  con  iniziative legate principalmente al cibo,  Michele ha definito questa occasione uno showcooking espressione puramente anglosassone che nell’eccezione si rifà al significato di una performance live dove uno chef di professione mostra come si cucina rivelando ricette davanti ad un pubblico i foodies,  con cui imparare e mangiare insieme quello che è stato preparato. Nello specifico di chef + chef, ogni gara è articolata seguendo un preciso programma stabilito dall’organizzazione come ad esempio  la lista degli ingredienti che natascia 5vengono comunicati ai concorrenti che a loro volta devono  decidere quali piatti  saranno in grado di realizzare avendo a loro disposizione la scelta di un ingrediente in più. La pianificazione delle serate sono coordinate dalla consulenza di professionisti del settore come chefs, food blogger e giornalisti enogastronomici , i vincitori vengono decretati sia dal pubblico pagante, sia da una giuria tecnica che viene sostituita di volta in volta. Le portate di entrambe le squadre vengono servite a turno,  prevedono un assaggio di finger food (cibo con le dita)  un primo di pasta e un dessert , il tutto  accompagnato da un calice di vino a scelta tra bianco o rosso  ma rigorosamente selezionato da un esperto per consentire un migliore accostamento agli abbinamenti proposti,  il convitato assegna un  punteggio da 1 a 5 su una cartolina fornita all’inizio della serata. Gli chefs non professionisti , hanno svariate  possibilità di mettere in mostra al meglio la propria fantasia, creatività, inventiva ,estro e perché no bravura coinvolgendo i presenti con le loro  preparazioni a vista e con momenti effetto sorpresa.  L’aspetto importante di questo progetto è soprattutto quello dell’intrattenimento che rinsalda il principio di stare insieme, condividere e quindi come aggregazione sociale.  In quanto a Rachele che in questa occasione ci ha dato prova della sua bravura, inventiva, abilità, manualità e tanto garbo nel  trasformare ogni singolo ingrediente in poesia per il palato, non mi resta che attendere la prossima sfida e aggiungermi alla sua lunga mi auguro, lista di clienti.

A cura di Natascia Caccavale